ll Ftse Italia Banche chiude con un lieve ribasso dello 0,1% e reggendo meglio dell’analogo europeo (-1,2%), non impedendo però al Ftse Mib (-2,3%) di chiudere in rosso poiché frenato dalle utility.
Il comparto, dopo il rimbalzo di mercoledì, è stato tenuto a galla dalla buone performance di Unicredit (+2,1%) e, in misura minore, di Banco Bpm (+0,3%), dopo le ottime indicazioni arrivate dai risultati riportati nel quarto trimestre 2017. L’intero settore è nel vivo della stagione delle trimestrali.
A piacere è stato per Unicredit il ritorno all’utile in misura superiore alle attese, che testimonia il fatto che, come dichiarato dall’Ad, il piano ‘Transform 2019’ sta andando perfettamente in linea con le previsioni, se non addirittura a un ritmo più veloce. Inoltre, la banca di piazza Gae Aulenti ha deliberato il pagamento di una cedola di 0,32 euro che attesta il ritorno alla remunerazione degli azionisti, dopo la pesante ristrutturazione e la pulizia di crediti deteriorati messa a punto lo scorso anno e chiusa in questi giorni con il completamento dell’ultima fase del progetto Fino.
Per quanto riguarda Banco Bpm, il Ceo Castagna ha mostrato di avere affrontato e portato a termine nel primo anno di vita della banca la maggior parte delle sfide che il nuovo istituto si era posto, completando la riorganizzazione del settore della bancassurance e dell’asset management, completato con l’annuncio di ieri della cessione della banca depositaria e delle riserve assicurative. Operazioni che hanno determinato anche un rafforzamento patrimoniale che l’Ad ha subito colto per accelerare, in sintonia con le richieste della Bce, il de-risking dell’istituto i cui obiettivi sono stati incrementati di 5 miliardi.
Nel Mid Cap lieve calo per Popolare Sondrio (-0,5%) su cui l’agenzia Dagong ha confermato i rating, mentre in maniera più pesante Credem (-3,4%). Ieri i cda dei due istituti hanno approvato i conti preliminari del 2017, dai quali si è evidenziato un buon andamento dell’utile netto nell’ultimo trimestre.
Tra le Small Cap torna a cedere Creval (-2,7%), il cui management starebbe già valutando una potenziale aggregazione dopo il completamento dell’aumento di capitale. Operazione quest’ultima che dovrebbe essere lanciata dopo la metà di febbraio.
Pesante ribasso per Carige (-%), il cui board si riunirà domani per approvare i conti preliminare i risultati del 2017.