Poco dopo le 16:00 le Borse europee continuano a scambiare in territorio positivo, sostenute anche dall’apertura in rialzo di Wall Street. Il Dax di Francoforte e l’Ibex 35 di Madrid guadagnano l’1,5%, il Cac 40 di Parigi e il Ftse 100 avanzano dell’1,3% mentre il Ftse Mib è più arretrato a +0,6 per cento.
Oltreoceano i tre principali indici americani hanno cominciato la nuova ottava in progresso di circa un punto percentuale, in scia alla chiusura positiva di venerdì che non ha comunque evitato di archiviare la scorsa settimana con il peggior calo da oltre due anni.
Gli investitori restano alla finestra per capire se il sell-off delle ultime sedute si sia esaurito o se invece si tratti solamente di una breve tregua dalle vendite, dopo l’esplosione della volatilità che ha innescato una parziale correzione dei corsi azionari. Bob Prince, co-direttore per gli investimenti di BridgeWater, si è espresso in favore della seconda ipotesi, prevedendo ribassi ancora più marcati nelle prossime settimane.
Decisivi saranno anche i dati di mercoledì sull’inflazione statunitense, che potrebbero alimentare nuovamente le prospettive di una ripresa più rapida del previsto dell’inflazione con nuove conseguenze sulle altre asset class.
Resta da monitorare in particolare l’obbligazionario, dove i rendimenti restano sotto pressione per le aspettative di una normalizzazione della politica monetaria più incisiva delle attese. Il tasso sul Treasury decennale americano rimane intorno al 2,86 per cento. Invariato il tasso sul Btp italiano al 2,03%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 127 punti base.
Sul Forex l’euro/dollaro resta poco mosso a 1,226 mentre lo yen è ancora ben intonato dopo gli acquisti della scorsa ottava favoriti dal suo status di valuta rifugio, con il cambio tra biglietto verde e moneta giapponese a 108,5.
Tra le materie prime l’oro resta a 1.322 dollari l’oncia, mentre il petrolio riduce i guadagni rispetto alla mattinata ma resta in progresso di oltre l’1% con Wti e Brent rispettivamente 60,1 e 63,6 dollari al barile, nonostante il nuovo incremento dei rigs statunitensi.
Tornando all’azionario, acquisti su MONCLER (+2,8%) e in generale sul lusso in vista della settimana della moda. Bene SNAM (+1,8%) tra le utilities, tentativo di recupero degli industriali BUZZI (+2%), STM (+1,8%), PIRELLI (+1,5%) e FCA (+1,5%).
Contrastati i bancari tra cui resta in positivo BANCO BPM (+0,65%) in scia a possibili operazioni di M&A, anche se non nel breve periodo, mentre arretrano UBI (-2,4%) e BPER (-1,5%). Sottotono anche RECORDATI (-1,4%) e UNIPOL (-1,2%).
Fuori dal listino principale perdono terreno MPS (-5,2%) dopo i risultati 2017 in perdita di 3,5 miliardi e CARIGE (-3,8%), volatile dopo il +5,2% di venerdì in scia ai conti.