Utility – Affonda il settore (-6,5%), in controtendenza Edison (+1,2%)

Terza settimana consecutiva all’insegna della lettera per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-6,5%), che ha concluso le contrattazioni di venerdì pomeriggio a 25.732 punti, dopo un tentativo di recupero avvenuto nella giornata di mercoledì verso i 26.969 punti. Tra il 5 febbraio e il 9 febbraio la performance del paniere dei titoli italiani del settore utility e delle rinnovabili è risultata inferiore rispetto a quella dell’indice Stoxx Europe 600 Utilities (-5,5%) e a quella dell’indice Ftse Mib (-4,5%).

Le vendite sul Ftse Italia Servizi Pubblici nel periodo in esame sono state innescate soprattutto dal sell-off che ha dominato sui listini azionari mondiali nei primi giorni della settimana, mentre il rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato a livello mondiale ha sortito effetti negli ultimi giorni della settimana, quando gli yield su Bund e Btp decennali si sono sostanzialmente riallineati alla chiusura dell’ottava precedente. Difatti, il Bund a 10 anni ha chiuso venerdì con un rendimento dello 0,75% rispetto allo 0,765% dell’ottava precedente, mentre il Btp di pari durata ha concluso la giornata di venerdì al 2,07% rispetto al 2,04% della chiusura del 26 gennaio.

Nel segmento delle Big Cap nessun titolo è riuscito a concludere la seduta dello scorso venerdì, cioè del 9 febbraio, su livelli superiori a quelli della chiusura della settimana precedente. La miglior performance settimanale, anche se negativa, è stata di Terna (-5,1%), gruppo sul quale l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha richiesto di apportare alcuni cambiamenti al piano d’investimenti per lo sviluppo della rete di trasmissione elettrica nazionale nei prossimi 10 anni.

Saldo settimanale negativo anche per i corsi azionari di Enel (-6,8%), con il gruppo guidato da Francesco Starace che ha annunciato che la controllata Enel Green Power North America ha siglato un accordo per la cessione del 49% di due parchi eolici in costruzione in Canada per una potenza complessiva di 145,6 MW. Il colosso elettrico italiano ha reso noto inoltre giovedì scorso di essersi aggiudicato la fornitura di 165 MW di risorse per la gestione della domanda in Giappone. Inoltre, Enel è tra i gruppi interessati ad acquisire Eneco, i cui azionisti si starebbero opponendo alla quotazione sul mercato azionario, puntando invece sulla cessione diretta ad un altro player.

Arretra in modo consistente Snam (-6,9%), con la Banca europea per gli investimenti che ha approvato martedì un finanziamento da 1,5 miliardi di euro in favore del consorzio Trans adriatic pipeline (Tap). Grazie al presente finanziamento, il Tap (di cui Snam detiene una quota del 20%) potrebbe raccogliere più agevolmente sul mercato ulteriori 4,5 miliardi necessari per il completamento dell’opera.

Ottava da dimenticare per A2A (-7,3%). Il gruppo guidato da Luca Valerio Camerano potrebbe beneficiare del via libera comunicato dalla Commissione Ue riguardo all’introduzione del meccanismo di capacità nel mercato elettrico italiano. La performance peggiore tra le Big Cap è stata invece messa a segno da Italgas (-5,1%), titolo sul quale Credite Suisse ha alzato lunedì il prezzo obiettivo a 5,30 euro dai precedenti 5,20, confermando il giudizio “Neutral”.

Neanche nell’ambito delle società di media capitalizzazione vi sono stati titoli che hanno terminato la settimana in territorio positivo. In particolare, la miglior performance, seppur negativa, è stata realizzata da Erg (-4,3%), mentre Ascopiave (-8,7%) è stata la peggiore.

Ottava all’insegna della debolezza anche per i corsi azionari di Hera (-5,1%). Il titolo ha raggiunto per la seconda volta consecutiva la prima posizione in Italia e la decima a livello mondiale (su oltre 6.000 società quotate) nel “Diversity and Inclusion Index” di Thomson Reuters, concernente gli investimenti diretti alla tutela della diversità e all’inclusione dell’organizzazione. Il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano ha comunicato inoltre giovedì scorso l’acquisizione del 100% di Blu Ranton, società attiva nella vendita di gas ed energia elettrica sul mercato libero con oltre 15.000 clienti gas e circa 2.000 clienti in ambito elettricità, distribuiti nelle province di Macerata, Teramo e Pescara.

Tra le società Small Cap, si segnala l’unico rialzo di tutto il comparto, messo a segno da Edison (+1,2%). Il gruppo, guidato da Marc Benayoun ha annunciato martedì scorso l’autorizzazione dell’Antitrust Europea per l’acquisto di Gas Natural Vendita Italia, operazione che era già stata comunicata al mercato il 13 ottobre scorso e il cui closing definitivo è previsto per la fine di febbraio. Arretra di 2,4 punti percentuali Alerion Clean Power, titolo sul quale F2i Sgr ha azzerato la sua quota (detenuta dal giugno del 2014 e pari al 16,03 per cento) secondo quanto si è appreso dalle comunicazioni relative alle partecipazioni rilevanti pubblicate da Consob.

Prevale la lettera anche su K.R. Energy (-6,2%), con il gruppo guidato da Luciano Orsini che ha annunciato la settimana scorsa l’autorizzazione per la sottoscrizione di un contratto di locazione di un immobile ad uso commerciale tra la controllata Fib Srl e la parte correlata Pmimmobiliare Srl. Tale contratto riguarda la concessione in locazione a Fib di un opificio industriale di proprietà di Pmimmobiliare sito in Teverola (CE), per una durata iniziale di 9 anni e con un canone annuo di 1,2 milioni.

Falck Renewables (-8,5%) non è riuscita invece a respingere la pressione ribassista, nonostante il titolo nella giornata di mercoledì abbia tentato il recupero verso i livelli della precedente settimana.