Mattinata debole per i listini del Vecchio Continente, nonostante la seconda seduta consecutiva in rialzo archiviata ieri sera da Wall Street. Poco prima di mezzogiorno il Ftse Mib di Milano cede lo 0,7%, sostanzialmente in linea con l’ Ibex 35 di Madrid (-0,75%), mentre il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%) limitano i danni. Poco sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
L’avvio positivo della nuova ottava non è dunque bastato per fugare le incertezze che nella scorsa settimana hanno fatto esplodere la volatilità portando una decisa correzione dopo il rally di inizio anno. Il focus degli investitori resta sul dato dell’inflazione statunitense, in uscita domani, che potrebbe fornire indicazioni sul ritmo di rialzo dei prezzi e sulle prossime mosse delle banche centrali.
In vista di possibili incrementi dei tassi più incisivi delle attese resta sotto osservazione il comparto obbligazionario, dove però il rendimento del Treasury decennale abbandona momentaneamente i massimi in area 2,89% per tornare al 2,83 per cento. In Europa scendono i tassi dei Paesi core, mentre risalgono quelli dei periferici, con il Btp in aumento al 2,05% e lo spread dal benchmark in ascesa di 5 bp a 132 punti base.
Sul Forex il dollaro cede terreno nei confronti delle altre principali valute, consentendo al cambio con l’euro di tornare a quota 1,234. Si rafforza la domanda di yen, con la coppia USD/JPY in discesa a 107,5 e il cross EUR/JPY a 132,7.
La discesa del biglietto verde favorisce i metalli preziosi, con l’oro che si riporta a 1.330 dollari l’oncia. Sostanzialmente invariato il petrolio Wti e Brent rispettivamente a 59,3 e 62,7 dollari al barile, indeboliti in parte dalle prospettive di un incremento della produzione statunitense.
A Piazza Affari prevalgono i segni rossi fra le big cap, in particolare sui bancari con UBI (-2,1%), BANCO BPM (-1,8%) e UNICREDIT (-1,8%) fra le peggiori. Vendite anche su BANCA GENERALI (2,6%), su BUZZI (-2,8%) e su TELECOM ITALIA (-1,7%), sulla quale si affievoliscono le speculazioni legate allo scorporo della rete dopo le dichiarazioni dell’Ad Genish.
In controtendenza RECORDATI (+1,9%) che beneficia anche della promozione da ‘sell’ a ‘neutral’ da parte di Goldman Sachs. Resiste MONCLER (+0,1%) su cui è intervenuta Mediobanca migliorando la raccomandazione da ‘neutral’ ad ‘outperform’ e alzando il target price da 26,20 a 30,40 euro.