Pirelli – Previsioni migliori rispetto a Michelin

Ieri Michelin, uno dei principali comparable del gruppo della Bicocca, ha diffuso i conti relativi al 2017, risultati sostanzialmente in linea alle attese.

Nel dettaglio, i ricavi sono cresciuti del 5% a 21,96 miliardi, mentre il risultato operativo del 2% a 2,74 miliardi, con una marginalità in lieve diminuzione per effetto dell’incremento dei corsi delle materie prime e dell’impatto negativo delle valute.

Per il 2018, MIchelin prevede volumi in crescita in linea al mercato, con il consensus che si attende ricavi in aumento low-single digit, un risultato operativo superiore al 2017 a parità di cambi e un free cash flow oltre 1,1 miliardi.

Il management ha inoltre dichiarato che si impegnerà a generate un effetto netto positivo dai cambiamenti nel price mix e dei costi delle materie prime, con i prezzi di queste stimati in aumento di 50-100 milioni. In base ai tassi di cambio a gennaio 2018, l’impatto valutario dovrebbe pesare sul risultato operativo per 300 milioni.

Commento:

L’outlook 2018 fornito da Michelin appare piuttosto modesto, con una crescita delle vendite in linea al mercato e margini ancora sotto pressione per l’incremento dei prezzi delle materie prime e per un effetto cambi negativo.

Secondo gli analisti, la strategia di Pirelli di puntare sul segmento premium può garantire al gruppo una crescita superiore alla media e un conseguente effetto positivo sui margini, già più alti rispetto a Michelin.

La società pubblicherà i risultati 2017 il prossimo 26 febbraio, prevedendo una crescita dei ricavi del 9% (+8,8% il consensus) e un Ebit adjusted ante oneri non ricorrenti e costi di start-up è atteso in aumento del 10,2% a 930 milioni (933 milioni il consensus).

Per il 2018, invece, il consensus stima ricavi in crescita del 6,1% e un Ebit adjusted superiore a 1 miliardo.

Secondo i dati raccolti da Bloomberg, infine, i giudizi degli analisti su Pirelli si dividono in 8 ‘buy’, 6 ‘neutral’ e 1 ‘sell’, con un target price medio a 12 mesi pari a 8,14 euro pari a un upside potenziale di oltre il 12% rispetto alle quotazioni attuali.