Fineco ha archiviato il 2017 con un’ottima performance delle commissioni nette, salite dell’11,2% a 270,1 milioni rispetto all’anno precedente. Positivo anche l’andamento del margine di interesse (+6,1% a/a 264,6 milioni). In contrazione, invece, i profitti da trading (-30,2% a 48,2 milioni rispetto al 2016). Dinamiche che hanno determinato un margine di intermediazione di 214,1 milioni (+4,9% a/a). L’anno si è chiuso con un utile netto di 151 milioni (+1% a/a).
Le commissioni nette di Fineco, nel 2017, hanno registrato una crescita dell’11,2% a 270,1 milioni rispetto al 2016. L’aumento è stato supportato principalmente dal progresso delle commissioni di gestione (+9,5% a/a) e di consulenza in materia di investimenti (+35,8% a/a), grazie al continuo incremento della raccolta gestita e all’incidenza dei “Guided products & services” sul totale degli asset under management.
Positiva anche la dinamica del margine di interesse (+6,1% a 264,6 milioni rispetto al 2016), che beneficia dello sviluppo dei volumi del lending e della riduzione del costo della raccolta, che hanno più che compensato i minori interessi attivi collegati alla discesa dei tassi di mercato.
Il risultato dell’attività di negoziazione, coperture e fair value, invece, è diminuito a 48,2 milioni (-30,2% a/a), per il venire meno della plusvalenze da 20 milioni contabilizzate nel 2016, di cui 5 milioni legata alla cessione di titoli di Stato e 15,3 milioni alla vendita della partecipazione in Visa Europe Limited.
Il margine di intermediazione, pertanto, ha segnato un incremento del 4,9% a 586,7 milioni rispetto all’anno precedente.
La lieve crescita dei costi operativi (+3% a/a a 233,2 milioni) è connessa all’ampliamento dell’attività, con riflessi sul costo del personale (+7,6% a/a a 79,3 milioni) e, in misura più contenuta, sugli altri costi operativi (+0,8% a/a a 153,9 milioni).
Le dinamiche sopra esposte hanno determinato un risultato netto di gestione pari a 348,3 milioni (+6% rispetto al 2016), dopo avere contabilizzate rettifiche su crediti aumentate a 5,2 milioni (+22,6% a/a).
L’utile netto si è fissato a 214,1 milioni (+1% a/a), scontando il venire meno delle già citate plusvalenze del 2016 e il sostenimento di oneri di sistema non ricorrenti per circa 13 milioni.
Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione di 0,285 euro (0,28 euro nel 2016).
Sul fronte patrimoniale, gli impieghi sono saliti a 21,9 miliardi (+6,7% rispetto a fine 2016). In crescita anche la raccolta a 21,1 miliardi (+6,1% rispetto al 31 dicembre 2016).
Dal lato della solidità patrimoniale, il Cet1 transitional a fine 2017 si è attestato al 20,77% (22,94% al 31 dicembre 2016).