Mattinata pimpante per gli indici azionari europei, in linea con la chiusura precedente e con la buona intonazione di Wall Street ieri sera e delle Piazze asiatiche stamattina. Intorno a mezzogiorno il Ftse Mib di Milano (+1,1%), il Dax di Francoforte (+1%), il Cac 40 di Parigi (+1,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%) guadagnano almeno un punto percentuale mentre il Ftse 100 di Londra (+0,6%) è leggermente più arretrato.
I mercati non sono stati sopraffatti dal panico nonostante l’aumento oltre le stime dei prezzi al consumo statunitensi a gennaio, complice anche la battuta d’arresto delle vendite al dettaglio che sembra aver smorzato momentaneamente le aspettative di decisi interventi di politica monetaria, in attesa di altri dati macro in grado di fornire un quadro più dettagliato. Nel pomeriggio verranno resi noti i numeri di gennaio sui prezzi alla produzione e sulla produzione industriale a stelle e strisce.
La possibilità che la Fed possa rialzare i tassi più velocemente del previsto continua però a pesare sul mercato obbligazionario, dove il rendimento del Treasury si avvicina al 2,93 per cento. In Europa gli investitori sembrano prediligere i governativi dei Paesi periferici, con il Btp poco mosso al 2,06% mentre il Bund risale allo 0,78% restringendo lo spread a 127 punti base.
Sul Forex l’euro/dollaro scambia poco sotto quota 1,25 mentre la coppia dollaro/yen scende a quota 106,5, con gli acquisti sulla valuta nipponica sostenuti anche dalle dichiarazioni del ministro Taro Aso, secondo cui il rafforzamento della moneta giapponese non richiede interventi.
La discesa del dollaro favorisce le materie prime, con l’oro ancora a 1.353 dollari l’oncia. Resta ben intonato il petrolio, dopo i dati sulle scorte americane che hanno segnalato un incremento minore delle aspettative, con Wti e Brent rispettivamente a 60,9 e 64,4 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, prevalgono i segni positivi sul Ftse Mib, eccezion fatta per le utilities, CAMPARI (-1,2%) e RECORDATI (-1,3%).
Spiccano invece i rialzi di FINECO (+3,3%) e MONCLER (+3%), seguiti da LEONARDO (+2,9%), FERRARI (+2,8%) e SAIPEM (+2,8%), che si è aggiudicata un nuovo contratto in Oman del valore di circa 750 milioni di dollari. Sale anche FCA (+2,2%) nonostante a gennaio abbia registrato una crescita delle immatricolazioni in Europa inferiore alla media del mercato.
Fuori dal listino principale crolla CREVAL (-11%) dopo la diffusione dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni.