Chiusura in frazionale rialzo per le Borse europee, parzialmente rallentate nel pomeriggio dalla frenata di Wall Street dopo un avvio positivo.
A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni a +0,3% (22.495 punti), sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), mentre il Cac 40 di Parigi termina a +1,1% sostenuto dal +9,9% di Airbus dopo i risultati. Oltreoceano il Nasdaq avanza di oltre mezzo punto percentuale mentre gli altri listini guadagnano circa lo 0,3%, dopo essere momentaneamente transitati in territorio negativo.
Per quanto riguarda l’agenda macro, i dati statunitensi di gennaio relativi ai prezzi alla produzione hanno segnalato una crescita lievemente sopra le attese e sembrano confermare il trend rialzista dell’inflazione mostrato ieri dall’indice dei prezzi al consumo. Sottotono, invece, i numeri sulla produzione industriale dello stesso mese, così come le statistiche della giornata precedente sulle vendite al dettaglio di dicembre.
Il quadro economico statunitense resta dunque parzialmente incerto e serviranno altre statistiche per chiarire la situazione e per ipotizzare le prossime mosse della Fed. Nel frattempo si allenta leggermente la pressione sul mercato obbligazionario, dove il rendimento del Treasury resta in area 2,89 per cento. In Europa il Btp si attesta al 2,055% mentre il Bund risale allo 0,76%, con lo spread tra i due quasi invariato a 129 punti base.
Sul Forex l’euro/dollaro scambia poco sotto quota 1,25 mentre la coppia dollaro/yen scende a quota 106,2, con gli acquisti sulla valuta nipponica sostenuti anche dalle dichiarazioni del ministro delle Finanze Taro Aso, secondo cui il rafforzamento della moneta giapponese non richiede interventi.
La discesa del dollaro favorisce l’oro, poco mosso a 1.352 dollari l’oncia. Ritraccia invece il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 60 e 63,4 dollari al barile, dopo l’incremento di ieri seguito ai dati Eia che hanno segnalato un incremento delle scorte americane inferiore alle attese.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib spicca MONCLER (+4,1%), seguita da FINECO (+2,6%) e FERRARI (2,2%). In evidenza anche UNIPOL e UNIPOLSAI (+2%) e FERRAGAMO (+1,5%).
Nonostante la correzione del greggio chiudono in positivo ENI (+0,5%) e SAIPEM (+1,1%), che si è aggiudicata un nuovo contratto in Oman del valore di circa 750 milioni di dollari. Leggermente in rialzo anche FCA (+0,6%), nonostante a gennaio abbia registrato una crescita delle immatricolazioni in Europa inferiore alla media del mercato.
Contrastati i bancari, sottotono le utilities eccetto ENEL (+0,2%) dopo i dati preliminari diffusi ieri. Vendite su CAMPARI (-1,1%), RECORDATI (-1,3%) e BANCA GENERALI (-1,7%).
Fuori dal listino principale crolla CREVAL (-12,8%) dopo la diffusione dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni.