Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo, si apprende che a gennaio le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una crescita del 7,6% su base annua.
Si conferma quindi la forte ripresa del traffico iniziata lo scorso anno che ha chiuso con volumi di traffico in progresso del 4% rispetto al 2016. Tale andamento è attribuibile anche all’implementazione da parte di Enav del Free Route, un progetto rivoluzionario che ha reso possibile, per tutti i velivoli in sorvolo ad una quota superiore agli 11.000 metri, di attraversare i cieli italiani con un percorso diretto. Grazie al Free Route, è stato possibile generare, nel 2017, un discreto risparmio per le compagnie di circa 22 milioni.
L’unico fattore in parte limitante è la restrizione dello spazio aereo libico, che impatta negativamente sui collegamenti tra Europa e Africa, comportando il venir meno di quelle tratte che prima attraversavano lo spazio aereo italiano. A tutto ciò si aggiunge anche la situazione di riassetto di Alitalia.
Il traffico di rotta rappresenta circa il 75% del fatturato di Enav ed è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, comprende anche la distanza percorsa dall’aeromobile.
Si segnala che per Enav le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico, che consentono di mantenere il sistema regolato grazie a uno schema normativo che ripartisce con estrema precisione il rischio tra Enav e le aviolinee, riducendo al minimo l’esposizione al rischio traffico.
Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.