Chiusura in rialzo per le Borse del Vecchio Continente che archiviano la prima settimana di guadagni dopo tre ottave negative, sostenute anche dalla striscia positiva di Wall Street che si avvia verso la sesta sessione consecutiva col segno più.
A Milano il Ftse Mib termina la seduta odierna in progresso dell’1,3% a 22.797 punti, sostanzialmente in linea con l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%) e il Cac 40 di Parigi (+1,1%). Discreti guadagni anche per il Ftse 100 di Londra (+0,8%) e il Dax di Francoforte (+0,9%), mentre Oltreoceano i listini americani avanzano di circa mezzo punto percentuale.
In settimana sembrano essersi attenuati i timori sul possibile inasprimento delle politiche monetarie che avevano innescato la correzione degli indici azionari nell’ottava precedente. L’attenzione si è focalizzata soprattutto sulle trimestrali delle società e sui dati macro americani, che hanno segnalato una ripresa dell’inflazione ma anche una flessione di altri parametri come vendite al dettaglio e produzione industriale.
Sul Forex il dollaro recupera parte delle perdite accumulate nelle precedenti sedute, risalendo a 1,244 nei confronti dell’euro, mentre lo yen risale in area 106 rispetto al dollaro e in area 132 contro la moneta unica, dopo la dalla conferma del governatore Haruiko Kuroda per un secondo mandato quinquennale alla guida della Bank of Japan.
La rimonta del biglietto verde frena parzialmente la corsa dell’oro, che ritorna a quota 1.354 dollari l’oncia dopo avere toccato quota 1.360. Ben intonato il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 61,6 e 64,8 dollari al barile, grazie anche alle indicazioni positive sui tagli alla produzione giunte da Arabia Saudita e Russia.
Acquisti sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp decennale scende sotto il 2% e il differenziale con il Bund tedesco si attesta a 127 punti base, mentre il tasso sul Treasury statunitense cala al 2,86 per cento.
Tornando all’azionario, sul Ftse Mib spicca il rialzo di CNH (+3,8%) grazie soprattutto all’outlook positivo della rivale statunitense Deere. Ben intonate anche PIRELLI (+2,8%) dopo i conti di Bridgestone, MEDIASET (+2,3%) nel giorno dei conti di Vivendi (-4,7% a Parigi), LUXOTTICA (+2,2%) e FCA (+2%), il cui cda potrebbe riunirsi settimana prossima per discutere dello scorporo e della successiva quotazione di Magneti Marelli.
Denaro anche sulle utilities in scia al ribasso dei rendimenti obbligazionari e sulle banche. In rialzo ENI (+0,9%), che ha archiviato il quarto trimestre 2017 con risultati superiori rispetto al pari periodo del 2016 e alle attese degli analisti e con un record storico di produzione nel mese di dicembre. Deboli UNIPOL (-0,6%) e BREMBO (-0,3%).