Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un lieve rialzo dello 0,4% e in linea all’omologo europeo (+0,2%), sostenuto anche dalla sostanziale tenuta del comparto bancario (-0,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,3%).
Seduta in doppio binario per i titoli dell’asset management, tra cui si mette in evidenza Fineco (+2,6%), supportata anche dai recenti dati sulla performance della raccolta netta gestita di gennaio e dall’ottimismo professato dall’Ad Alessandro Foti sull’andamento della stessa nel 2018. Prosegue il recupero di Banca Mediolanum (+1,9%), dopo i due ribassi consecutivi in seguito alle anticipazioni conservative fornite dal top management sull’anno in corso. Tiene Azimut (+0,4%), che potrebbe espandersi ulteriormente in Brasile.
Si mette in luce Poste Italiane (+0,8%), a meno di quindici giorni dalla presentazione del nuovo piano strategico e che lunedì diffonderà i dati preliminari 2017.
Continua la risalita di Exor (+1,1%) dopo le ultime performance negative, supportata anche del recupero delle principali controllate quotate sul listino milanese.
Tra le Mid Cap ancora acquisti su doBank (+1,6%), il cui Ceo Andrea Mangoni ha sottolineato che “l’accelerazione della politica del dividendo sarà uno dei principali driver del prossimo piano industriale”. Si ferma nuovamente Banca Ifis (-1,2%).
Tra le Small Cap nuovo rimbalzo per Banca Intermobiliare (+3,7%), su cui però continua a pendere l’incertezza legata alle condizioni finanziarie della cessione della quota di controllo al fondo inglese Attestor, che dovrebbe concludersi a breve una volta ricevuti gli ok dalle autorità competenti.
Denaro su Banca Sistema (+2,3%), che beneficia della recente conferma della raccomandazione d’acquisto da parte di un paio di case di investimento dopo la diffusione dei risultati 2017.