Dopo 3 settimane consecutive archiviate all’insegna delle vendite, il Ftse Italia Servizi Pubblici (+3,8%) è riuscito a concludere la scorsa ottava con il segno più davanti, attestandosi a 26.697 punti. Tra il 12 e il 16 febbraio la performance del paniere dei principali titoli italiani del settore utility e delle rinnovabili è stata poi superiore sia a quella del principale indice di piazza Affari, cioè del Ftse Mib (+2,8%), sia a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+2,7%).
In particolare, a sostenere il ritorno degli acquisti sul Ftse Italia Servizi Pubblici è stata la notevole flessione dei rendimenti sui governativi europei, in calo soprattutto negli ultimi due giorni della scorsa ottava. Nel dettaglio, lo yield sul Btp a 10 anni si è attestato all’1,99%, in discesa di circa 8 punti base rispetto alla chiusura di venerdì 9 febbraio. Analogo discorso anche per il rendimento sul Bund di pari scadenza, sceso sotto lo 0,71%, rispetto allo 0,75% registrato il venerdì precedente.
Nel segmento delle Big Cap, il titolo che ha portato casa la maggiore variazione settimanale positiva delle quotazioni è stato Enel (+4,9%), in scia ai risultati consolidati preliminari del 4° trimestre 2017 comunicati mercoledì scorso, evidenziando un sostanziale aumento dei ricavi a 20,5 miliardi euro (+7,2% a/a) e un forte incremento dell’Ebitda a 4,25 miliardi (+30,1% a/a). Il gruppo guidato da Francesco Starace ha inoltre annunciato venerdì l’inizio della produzione dell’impianto solare Horizonte da 103 MW, ubicato nello Stato di Bahia in Brasile, per il quale sono stati investiti circa 110 milioni di dollari. Ricordiamo infine che giovedì scorso è partita l’offerta pubblica sul 40% del capitale di Enel Generation Cile da parte di Enel Cile, operazione del valore complessivo stimato in 3,3 miliardi di dollari che si concluderà il prossimo 22 marzo.
Settimana all’insegna degli acquisti per Snam (+3,7%). Secondo quanto si apprende dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, il consorzio di società europee (di cui fa parte anche il gruppo guidato da Marco Alverà), in lizza per rilevare il 66% della società greca Desfa, ha evidenziato perplessità per lo schieramento della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo al fianco della spagnola Regasificadora del Noroeste e della rumena Transgaz, alla luce soprattutto del suo ruolo istituzionale. Ricordiamo inoltre che il termine per le offerte vincolanti per rilevare la società greca è scaduto lo scorso venerdì. Sempre per quanto concerne il gruppo guidato da Marco Alverà, si segnala che l’Autorità di regolazione per l’Energia Reti e Ambiente ha spostato di un anno l’inizio del quinto periodo regolatorio relativo all’attività di stoccaggio.
Saldo settimanale positivo anche per le quotazioni di A2A (+1,4%), con la multi-utility lombarda che potrebbe essersi aggiudicata la gara relativa all’assegnazione della concessione per il servizio di distribuzione del gas nell’Atem Milano 1, stando a quanto riportato dal sito web “Quotidiano Energia”.
Nell’ambito delle Mid Cap, il titolo che ha registrato la migliore performance settimanale è stato Ascopiave (+3,8%). In rialzo invece di 2,1 punti percentuali Iren, con il gruppo guidato da Massimiliano Bianco che, secondo quanto riportato dal quotidiano “MF”, sarebbe interessato a rilevare San Germano Srl, società controllata dal gruppo Derichebourg e attiva nella gestione dei rifiuti in Piemonte e in Sardegna.
Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, ottava da incorniciare per Falck Renewables (+7,8%), gruppo che mercoledì scorso ha annunciato l’acquisizione di un progetto fotovoltaico nel Massachusetts, sul quale il gruppo guidato da Toni Volpe investirà circa 10,7 milioni di dollari. Settimana borsistica positiva anche per i corsi azionari di Acsm-Agam (+2,2%), in scia alle parole pronunciate dal presidente di A2A, Giovanni Valotti, che ha ribadito che in caso di Opa i soci s’impegneranno a ricostruire il flottante e a tenere quotate le azioni della multi-utility lariano-brianzola.
Chiude l’ottava in frazionale rialzo Edison (+0,5%), gruppo che ha presentato i conti del 4° trimestre 2017, registrando ricavi consolidati pari a 2,73 miliardi e un Ebitda di 156 milioni ed evidenziando un lieve miglioramento della marginalità, nonostante il risultato sia stato inferiore rispetto all’anno precedente. In netto miglioramento anche il risultato netto, che si esprime in una perdita di 66 milioni rispetto ai 282 milioni dell’anno precedente, così come notevole è stata la riduzione dell’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017, attestatosi a 116 milioni dai 622 milioni di fine settembre.