A pochi giorni dalla pubblicazione dei conti del quarto trimestre dello scorso esercizio (solo Enel ha pubblicato i dati preliminari), le attese degli analisti per triennio 2017-2019 su margine operativo lordo, utile netto e dividendo delle principali società del comparto utility e delle rinnovabili quotate a piazza Affari indicano risultati in crescita rispetto all’ultimo bilancio approvato, cioè a quello del 2016.
In particolare, dall’analisi delle stime di consensus raccolte da Bloomberg emerge a livello di Ebitda un tasso annuo di crescita composto dell’1,9% per il periodo 2016-2019, che lievita al 6,4% a livello di bottom line e al 6,3% con riferimento alle cedole da distribuire agli azionisti.EBITDA – Il tasso annuo di crescita composto, detto anche Compounded average growth rate (Cagr) per le Big Cap è pari al +2,4% relativamente al periodo 2016-2019, mentre scende al +0,9% per le Mid Cap per poi risalire al +4,6% nel caso dell’unica Small Cap del campione, cioè Falck Renewables. Tra le società a maggiore capitalizzazione gli analisti stimano per Italgas ed Enel i Cagr più alti per il margine operativo lordo relativo al periodo 2016-2019, rispettivamente pari al +5,4% e al +3,8%, mentre nel caso di A2A è previsto un tasso annuo di crescita composto pari al -1,7% in quanto il Consensus non prevede che la principale multi-utility lombarda quotata possa registrare nel 2019 un Ebitda superiore a quello riportato nell’ultimo bilancio approvato. Nel segmento delle Mid Cap, il Cagr più elevato sulla base delle stime dei broker è quello di Hera, pari al +2,7%, mentre il peggiore, pari al -1,8% spetta ad Ascopiave. I due analisti (Banca Imi e Kepler Cheuvreux) che coprono l’ex-municipalizzata veneta non si aspettano che nel prossimo triennio sarà replicato il risultato record conseguito nel 2016 a livello di Ebitda. Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, Falck Renewables può vantare un tasso annuo di crescita composto del +4,6% per il periodo 2016-2019 in quanto il Consensus, sulla scia di quanto indicato nell’ultimo piano industriale, riflette il contributo delle recenti acquisizioni al di fuori dei confini italiani.
UTILE NETTO – Il Compounded average growth rate per le Big Cap è pari al +10,7% relativamente al periodo 2016-2019, mentre scende al +2,2% per le Mid Cap e non è significativo per l’unica Small Cap del campione. Tra le società a maggiore capitalizzazione gli analisti stimano per Enel e A2A i Cagr più alti a livello di ultima riga del conto economico relativamente al periodo 2016-2019, rispettivamente pari al +21,1% e al +12,1%, mentre nel caso di Snam è previsto un tasso annuo di crescita composto pari al -0,8% in quanto il Consensus non prevede che il colosso di San Donato possa registrare nel 2019 un utile netto superiore a quello riportato nell’ultimo bilancio approvato. Le previsioni riflettono una probabile riduzione del ritorno (Wacc) sul capitale investito alla luce dell’avvio del nuovo periodo regolatorio fissato per il 1° gennaio del 2019 per i tre business in cui è attiva Snam e cioè il trasporto, stoccaggio e rigassifcazione. Nel segmento delle Mid Cap, il Cagr più alto sulla base delle stime dei broker è quello di Iren, pari al +10,8%, seguito da quello di Hera, pari al +7%, mentre il peggiore, pari al -3,7%, è di Ascopiave. Tra le Small Cap, il Consensus indica che il risultato netto di Falck Renewables, grazie all’atteso miglioramento degli utili operativi, dovrebbe passare da un rosso di 3,6 milioni registrato nel 2016 a un utile di 21,2 milioni nell’esercizio 2019.
DIVIDENDO PER AZIONE – Il tasso annuo di crescita composto per i titoli delle società a maggiore capitalizzazione è pari al +9,1% relativamente al periodo 2016-2019, mentre scende al +3,4% per le Mid Cap per poi risalire al +7% nel caso dell’unica Small Cap del campione, cioè Falck Renewables. Tra le Big Cap gli analisti stimano, in linea con quanto già fatto a livello di utile netto, per Enel e A2A i Cagr più alti a livello di cedola unitaria relativamente al periodo 2016-2019, rispettivamente pari al +20,6% e al +14,6%, mentre nel caso di Snam è previsto un tasso annuo di crescita composto ben inferiore e pari al +2,5% alla luce soprattutto della dinamica negativa della bottom line. Le azioni del colosso di San Donato dovrebbero, comunque, offrire fino al dividendo del 2018 uno yield lordo superiore (6%) a quello delle altre Big Cap, superato soltanto nel 2019 da quello atteso per Enel (6,5%). Nel segmento delle società a media capitalizzazione Mid Cap, il Cagr più elevato sulla base delle stime dei broker, in linea con quanto già fatto a livello di utile netto, è ancora quello di Iren, pari al +10,8%, seguito ancora una volta da quello di Hera, pari al +4,3%, mentre il peggiore, pari al -1,9%, è di Ascopiave. Tra le Small Cap, il Consensus indica che il Cagr 2016-2019 della cedola unitaria di Falck Renewables, sulla scia del previsto miglioramento dei profitti netti, è pari al 7 per cento.