Banche – Mercury punta a rilevare le quote degli istituti ancora soci in Nexi

Mercury, la cordata formata dai fondi Bain, Advent e Clessidra, punta a rilevare le quote di minoranza delle banche ancora presenti in Nexi, l’ex Istituto centrale delle Banche Popolari nel quale è confluita CartaSì.

Mercury ha acquisito la maggioranza di Nexi nel 2015 e ora sta trattando con le banche che detengono ancora l’8% del capitale per comprare le loro quote.

Tra i principali soci ancora presenti vi sono Banco Bpm con il 2,5%, Creval con il 2%, Bper con l’1,5% e Ubi con l’1%, con il resto in mano a banche non quotate.

Secondo alcune indiscrezioni finanziarie, la valutazione di Nexi potrebbe aggirarsi attorno ai 3 miliardi, tenuta in considerazione la crescita e le prospettive del gruppo che dovrebbe essere quotato nel 2019/20 e il fatto che nel 2015 era stato valutato per la transazione 2,15 miliardi.

COMMENTO

La notizia è positiva per le banche coinvolte. Per gli istituti ancora presenti nell’azionariato, si tratta di una buona occasione per realizzare il proprio investimento, portando fieno in cascina per procedere ai rispettivi piani di riduzione degli npl.

Per questo monetizzare a breve risulta un’opzione più interessante rispetto a valorizzare l’investimento nel medio termine tramite la quotazione.

Se si suppone valida la stima di 3 miliardi per il 100% della società guidata da Paolo Bertoluzzo, Banco Bpm potrebbe incassare 75 milioni, Creval 60 milioni, Bper 45 milioni e Ubi 30 milioni.