Poco dopo le 16:00 le Borse europee scambiano perlopiù in frazionale rialzo, mentre Wall Street ha riaperto debole dopo la festività del Presidents’ Day. Sostanzialmente invariati il Ftse Mib di Milano (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%), mentre il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%) mostrano timidi guadagni. Oltreoceano il Nasdaq viaggia poco sopra la parità mentre Dow Jones e S&P 500 cedono lo 0,6% e lo 0,3 per cento.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica sono stati diffusi i dati di febbraio relativi all’indice Zew tedesco, migliore delle attese ma in calo a 17,8 punti, e alla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, in diminuzione a 0,1 punti.
Sul Forex il dollaro recupera terreno nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro sceso a 1,234 e il dollaro/yen risalito a quota 107,2. Il tutto in attesa delle minute relative all’ultima riunione della Fed, che verranno pubblicate domani sera, da cui gli investitori cercheranno indicazioni sui prossimi rialzi dei tassi d’interesse.
Intanto gli investitori in Europa si interrogano anche sui risvolti della scelta di Luis De Guindos come vicepresidente della Bce, che secondo alcuni sarebbe il preludio all’arrivo del falco Jens Weidmann alla presidenza dell’organo.
Resta sotto osservazione il comparto obbligazionario, dove il rendimento del Treasury statunitense staziona in area 2,9% dopo aver toccato un picco del 2,93 per cento. In Europa il tasso sul Btp italiano rimane sostanzialmente stabile al 2,03%, separato da uno spread con il Bund tedesco in area 131 punti base.
Tra le materie prime l’oro scende sotto i 1.340 dollari l’oncia, penalizzato dal rafforzamento del biglietto verde. Per quanto riguarda le quotazioni del petrolio il Wti con scadenza a marzo scambia in frazionale rialzo a 62 dollari al barile mentre il Brent con consegna ad aprile è in ribasso in area 65 dollari.
Tra le big cap di Piazza Affari acquisti su BUZZI (+2,2%), CNH (+1,6%), STM (+1,6%) e TELECOM ITALIA (+2%). Su quest’ultima gli analisti di Bank of America Merril Lynch hanno confermato il buy ma ridotto il target price a 1,60 euro, a fronte dell’attuale valutazione di 0,71 euro, in attesa del piano industriale che verrà presentato il 6 marzo.
In evidenza anche POSTE ITALIANE (+1,5%) all’indomani dei risultati preliminari relativi al 2017 che hanno evidenziato un aumento dell’utile netto del 11% a 689 milioni. Il board ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione di 0,42 euro (+7,7% rispetto all’anno precedente).
Tra i bancari resta in luce BANCO BPM (+0,9%) dopo l’approvazione dei modelli interni. Deboli le utilities, compresa TERNA (-0,6%) nonostante i risultati preliminari del quarto trimestre che mostrano un Ebitda e un indebitamento migliori delle attese. Sottotono PIRELLI (-1,7%) e RECORDATI (-1,8%).