La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) sta studiando la possibilità di concedere entro il 2018 un prestito da 1,2 miliardi di euro a favore del consorzio Trans adriatic pipeline (Tap) che sta realizzando parte dell’infrastruttura che trasporterà il gas dal giacimento Shah Deniz 2 in Azerbaijan fino all’Italia.
Nel dettaglio, la Bers provvederebbe a un’erogazione diretta fino a 500 milioni che si affiancherebbe a un prestito sindacato fino a 700 milioni. L’eventuale finanziamento dell’istituto di credito londinese si aggiungerebbe a quello da 1,5 miliardi deliberato lo scorso 6 febbraio dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).
In entrambe le operazioni, il sostegno finanziario alla realizzazione del gasdotto è legato alla strategicità dell’opera che consentirà di bilanciare il declino della produzione di gas in Europa, provvedendo anche a diversificare le fonti di approvvigionamento del gas e a sostituire la produzione di energia da carbone nel centro e nel sudest dell’Europa.
I prestiti della Bers e della Bei potrebbero consentire al consorzio Tap, nel cui azionariato è presente Snam con una quota del 20% (iscritta in bilancio a un valore di 193 milioni), di raccogliere più agevolmente sul mercato ulteriori 3,2 miliardi necessari per il completamento dell’opera