ll Ftse Italia Banche chiude con un lieve ribasso dello 0,1% e in direzione opposta all’analogo europeo (+0,5%), rallentando solo in parte il Ftse Mib (+0,5%) che, tuttavia, resta a galla ben oltre la parità.
Seduta interlocutoria, dunque per il comparto bancario, con l’attenzione del mercato che resta focalizzata sui provvedimenti che saranno divulgati a marzo dalla Commissione Europea e dalla Bce per la gestione dei crediti deteriorati.
Nel listino principale chiude ancora in controtendenza Banco Bpm (+1,2%), ancora in scia all’ok ricevuto dalla Bce all’utilizzo dei modelli interni avanzati per la misurazione del rischio di credito a livello consolidato, che determinerà un incremento del Cet1 stimato in 80 pb.
Gli altri titoli sono ancora frenati da alcuni realizzi, con Unicredit (+0,4%) e Mediobanca (+0,3%) che riescono comunque a reggere sopra alla parità.
Continua ancora a soffrire Mps (-0,9%), risentendo dei risultati riportati nel 2017 che hanno evidenziato un rosso superiore all’anno precedente anche se viziato da componenti straordinarie visto che la banca è nel mezzo di una profonda ristrutturazione.
Nel Mid Cap tornano gli acquisti su Popolare Sondrio (+1%) che resta in attesa del pronunciamento della consulta sulla riforma delle banche popolari, mentre Credem (-0,3%) termina con un frazionale calo con la banca che punta ad ampliare la base di raccolta per via organica.
Tra le Small Cap Creval (-0,2%) registra una lieve flessione dopo avere lasciato sul terreno oltre il 7% nella seduta precedente, con il prezzo che si allinea a quello di offerta relativo alle azioni di nuova emissione. Timida risalita per i diritti dopo il crollo di lunedì.
Carige termina flat dopo il rimbalzo di oltre l’8% registrato nella giornata precedente, in cui aveva beneficiato della notizia riguardante l’ingresso del finanziere Raffaele Mincione nel capitale con una quota di oltre il 5 per cento.