Creval, alle prese con l’aumento di capitale da 700 milioni, ha avviato la procedura per la gestione dei 400 esuberi attesi dal piano industriale 2018/20.
Secondo indiscrezioni di stampa, la banca ha inviato alle rappresentanze sindacali la documentazione necessaria per iniziare le trattative. I primi incontri potrebbero avvenire all’inizio di marzo.
Per il ritorno a una redditività sostenibile e un recupero di efficienza operativa si prevede una riduzione di costi operativi stimati in circa 63 milioni (‘Project Light Bank 60’), da realizzare entro il 2019. L’obiettivo è ridurre il cost/income ratio al 57,5% nel 2020.
Il tutto avverrà con un’ottimizzazione della presenza territoriale tramite la chiusura di 88 filiali, che scenderanno a 350 unità entro fine 2018. Inoltre, la controllata Credito Siciliano sarà incorporata nella capogruppo nel primo semestre di quest’anno.
Tutto ciò implicherà la liberazione delle suddette 400 risorse. Di queste, 170 accederanno al Fondo di Solidarietà, comportando un costo one off stimato in circa 61 milioni e risparmi a regime per circa 15 milioni l’anno, mentre la parte restante parte potrà essere ricollocata sulla rete. A fine piano si prevede un organico inferiore alle 3.700 unità.
Intorno alle 12:20 a Piazza Affari il titolo segna un calo dello 0,5% a 0,1035 euro, mentre il prezzo del diritto lascia sul terreno il 16,1% a 2,17 euro.