Mattinata in territorio negativo per le borse europee, che si allineano alla chiusura sottotono di Wall Street ignorando l’intonazione positiva dei listini asiatici. Intorno a mezzogiorno il Ftse Mib di Milano cede lo 0,8% ( in area 22.500 punti) in linea con il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%) contengono i ribassi mentre l’Ibex 35 di Madrid arretra di un punto percentuale.
Il focus di giornata resta sulla pubblicazione, prevista per questa sera, delle minute relative all’ultima riunione della Federal Reserve, da cui gli indicatori sperano di ottenere indicazioni sul ritmo dei rialzi dei tassi di interesse da parte dell’Istituto centrale americano.
Gli indici europei hanno parzialmente accentuato le perdite dopo raffica di dati macro sul settore manifatturiero di Francia, Germania ed Eurozona, che presentano su tutta la linea segnali al di sotto delle attese.
Sull’obbligazionario i tassi dei governativi rispondono flettendo appena marginalmente, soprattutto sulla scadenza più lunga ed emulando anche il comportamento del Tbond rientrato sotto il 2,90 per cento. Le aste di titoli di Stato per complessivi 258 miliardi di dollari previste per questa settimana sono partite ieri con bond per 179 miliardi di dollari aventi scadenze comprese tra un mese e i due anni. Su quest’ultima tranche, la domanda è stata un po’ più debole del previsto ed i rendimenti sono saliti al 2,23%, massimo dal settembre 2008. In Europa il rendimento del Btp italiano si mantiene intorno quota 2,06%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 133 punti base.
Sul Forex il dollaro resta ben intonato contro euro (EUR/USD 1,232) e yen (USD/JPY 107,4), anche se l’opinione più diffusa è che si tratti di un breve rally in un contesto di debolezza più a lungo termine. Sterlina in frazionale calo dopo i dati sul mercato del lavoro britannico, che hanno visto il tasso di disoccupazione in aumento al 4,4% nella media del trimestre terminato a dicembre, a fronte del 4,3% del mese precedente e del consensus degli analisti.
Il recupero del biglietto frena l’oro, ancora sotto i 1.330 dollari l’oncia. In flessione anche il petrolio, con Wti (-0,9%) e Brent (-0,5%) rispettivamente a quota 61,2 e 64,9 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, prevalgono i segni rossi tra le big cap. In fondo al Ftse Mib RECORDATI (-2,8%) dopo la sospensione in avvio, seguita da TENARIS (-2,2%) che oggi riunisce il cda per l’approvazione dei dati contabili. Male anche SAIPEM (-2%), CNH (-1,7%) e PRYSMIAN (-1,8%), quest’ultima nonostante una nuova commessa nell’eolico vinta da una controllata di General Cable.
In rosso pure MEDIASET (-1,4%), dopo il fallimento del primo tentativo di mediazione con Vivendi per la questione Premium. A questo punto si va verso l’udienza civile programmata per il prossimo 27 febbraio.
Oscilla intorno alla parità TELECOM ITALIA. Venerdì si terrà un cda straordinario sul dossier Persidera, per valutare l’offerta congiunta vincolante da 250 milioni di F2i e Rai Way che, secondo indiscrezioni, sarebbe almeno 100 milioni inferiore alle attese.
Resiste alle vendite anche A2A (-0,2%), che secondo indiscrezioni si sarebbe aggiudicata la maxi gara per il gas a Milano, un contratto del valore di circa 1,3 miliardi spalmati su 12 anni, battendo la concorrenza di 2i Rete Gas, controllata da F2i e partecipata dal fondo Ardian.