Sbarcato su Aim Italia il 5 giugno 2017, il gruppo specializzato nel private e hybrid cloud per le applicazioni mission critical delle medie e grandi imprese, continuerà ad incrementare la propria quota in un mercato in forte crescita in Italia sia ampliando i servizi offerti che tramite acquisizioni per linee esterne. Obiettivo dell’Ipo era quello di raccogliere risorse per proseguire il percorso di internazionalizzazione appena intrapreso, e l’azienda è oggi pronta ad un salto dimensionale, con focus sul mercato europeo, per diventare un provider in grado di realizzare fino al 50% di ricavi fuori dai confini nazionali.
- Alessandro Cozzi, Amministratore Delegato di Wiit, delinea le priorità strategiche
- Il cloud computing per applicazioni mission critical
- Top partner SAP con 6 certificazioni su 7
- Qualità d’eccellenza e controllo totale della filiera
- Un mercato ristretto e sempre più specializzato
- Le prospettive di sviluppo del settore in Italia
- Le opportunità di crescita grazie al cambio di piattaforma di SAP
- Un modello solido con forti economie di scala
- La crescita tramite acquisizioni all’estero con focus sulla Germania
- Le direttrici della crescita esterna
- Consolidare la leadership ed espandersi in nuovi settori
- Ampliare i servizi per potenziare l’offerta al cliente
- Conti in crescita a doppia cifra nei primi nove mesi del 2017
- Risultati previsionali 2017
- Passaggio al mercato maggiore previsto entro 12 mesi
- Borsa
- Criticità
Wiit ha archiviato i primi nove mesi del 2017 con una crescita a doppia cifra dei ricavi (+24%) e dell’Ebitda rettificato (+71%), insieme a un utile netto quadruplicato (+307%). Positiva la view del management sia sulla chiusura dell’anno, che sul prossimo esercizio che beneficerà degli importanti contratti commerciali sottoscritti nel secondo semestre 2017.
La scalabilità del modello di business di Wiit e la capacità di attrarre nuovi clienti grazie ad un’offerta Cloud che oggi è ai massimi livelli in termini di sicurezza e di continuità nei servizi, saranno le basi per garantire una solida crescita organica del gruppo.
Lo sviluppo per linee interne si focalizzerà sull’aumento della quota di mercato in Italia, con un mercato cloud che cresce intorno al 20% annuo e dove soltanto il 15% delle aziende utilizza il cloud in modo intensivo. Qui le opportunità di sviluppo per Wiit sono quindi maggiori rispetto ad altri Paesi in questo senso più evoluti, come Germania e Uk (in cui il cloud arriva al 37-38%).
Wiit, tuttavia, ritiene indispensabile continuare il processo di internazionalizzazione dell’azienda e di espansione in Europa e, in particolare, guarda con interesse proprio a Germania, Benelux e Uk. L’obiettivo dell’Ipo era infatti quello di raccogliere risorse per essere pronti a cogliere le occasioni di crescita all’estero e consentire alla società un salto dimensionale sul mercato europeo, creando un provider in grado di realizzare fino al 50% di ricavi fuori dai confini nazionali.
Infine, il Gruppo si prepara al passaggio al mercato maggiore dove conta di entrare entro 12 mesi. Wiit punta infatti al segmento Star di Borsa Italiana, nicchia di eccellenza di Mta che consentirà di ampliare ulteriormente la visibilità e il posizionamento competitivo del gruppo e di aumentare la liquidità sul titolo.
Alessandro Cozzi, Amministratore Delegato di Wiit, delinea le priorità strategiche
“Continuare a crescere con i nostri servizi di hosted private ed hybrid cloud, SAP Hana in Cloud, business continuity, cyber security e altre applicazioni critiche; aumentare la quota di mercato italiana tramite acquisizioni per linee esterne; continuare il nostro processo di internazionalizzazione e di espansione in Europa”.
Sono queste le priorità strategiche illustrate da Alessandro Cozzi, Amministratore Delegato di Wiit, realtà specializzata nell’outsourcing informatico e in particolare nei servizi di cloud per le medie e grandi imprese, quotata dal 5 giugno 2017 sul segmento Aim di Borsa Italiana.
“L’obiettivo nel biennio”, puntualizza il Ceo, “è continuare a crescere nel mercato italiano iniziando a presidiare i settori dell’assicurazione, del pharma e delle utilities, oltre al consolidamento della leadership nel fashion, nel retail e nel manifatturiero”.
Cozzi aggiunge “grazie all’Ipo abbiamo raccolto le risorse per fare acquisizioni all’estero e per iniziare, tramite un processo di internazionalizzazione, a scalare la società sul mercato europeo con focus su Germania, Benelux e UK, creando un provider in grado di realizzare fino al 50% di ricavi fuori dai confini nazionali”.
Infine, l’Ad conclude “Puntiamo al mercato maggiore, in particolare al segmento STAR di Borsa Italiana. Molto dipenderà da come andranno le cose, ma prevediamo, in ogni caso, di completare il passaggio entro 12 mesi”.
Il cloud computing per applicazioni mission critical
Wiit è una società di cloud computing, specializzata nei settori dell’hybrid cloud e dell’hosted private cloud per le imprese.
“Il cloud computing si divide in due macromondi: public cloud e private cloud”, spiega Alessandro Cozzi, Ad di Wiit. “Il primo è un servizio creato per mettere in cloud le applicazioni standard, non customizzate per il cliente, ma utilizzate nello stesso modo da diversi utenti. Diversamente, il private cloud è nato per gestire in sicurezza i dati sensibili delle applicazioni più critiche delle aziende”.
“I nostri clienti”, prosegue il Ceo, “sono aziende medio grandi, globalizzate, con necessità di non interrompibilità del servizio e grossi database con un ingente quantitativo di dati. Noi trasferiamo il data center del cliente, che in Italia nella maggior parte dei casi è ancora in casa, in un cloud privato con una connessione privata e che utilizzi anche delle infrastrutture dedicate”.
In particolare “la nostra offerta è focalizzata sulle applicazioni mission critical”, quelle che possono avere impatti sulla business continuity aziendale dei clienti, come i principali ERP (SAP, Oracle e Microsoft) e le applicazioni critiche sviluppate ad hoc.
Top partner SAP con 6 certificazioni su 7
“Il nostro punto di forza”, afferma Cozzi, “è l’applicazione SAP, la più utilizzata dalle aziende che ne fanno un uso intensivo per produzione, logistica, supply chain e altri processi di business che non possono essere interrotti”.
Wiit infatti è top partner della multinazionale tedesca ed è una delle due società al mondo ad aver ottenuto 6 delle 7 certificazioni operative SAP in ambito SAP Outsourcing Operation, “quindi siamo un’eccellenza su questa piattaforma”.
“Solitamente prendiamo in cloud l’applicazione SAP del cliente, che ne rappresenta il cuore del sistema informativo, dopodiché ci estendiamo a tutte le altre applicazioni, che sono corollarie, ma ad oggi dialogano tutte con SAP”.
Sfruttando l’ampia diffusione delle soluzioni SAP e lo status di partner certificato con molte referenze, Wiit riesce così ad estendersi agevolmente anche alle applicazioni, creando con il cliente una relazione di fiducia e duratura nel tempo, che porta tendenzialmente ad estendere i contratti alla scadenza.
Qualità d’eccellenza e controllo totale della filiera
Wiit si distingue per la qualità interna delle risorse e per l’attenzione ai processi di erogazione dei servizi. “Abbiamo fatto investimenti importanti per garantire la massima qualità e abbiamo un modello diverso rispetto ai nostri competitor”, spiega Cozzi.
Il Gruppo è proprietario di due data center, il principale dei quali a Milano e il secondo a Castelfranco Veneto, costantemente aggiornati con dati e infrastrutture replicati per garantire la business continuity. “In questo modo”, assicura il Ceo, “possiamo garantire il ripristino delle operazioni entro poche ore, lavorando da secondario. Il 60% dei nuovi clienti che entrano in Wiit comprano già il servizio di business continuity e le società quotate sono addirittura obbligate ad avere un piano di disaster ricovery”.
I data center vengono classificati in quattro classi (TIER I, II, III e IV) a seconda della resilienza, ossia la garanzia di continuità, e della sicurezza. “Noi abbiamo un data center (quello di Milano) certificato TIER IV, il massimo livello possibile”. Basti pensare che solo 6 data center in Italia, 18 in Europa e 38 nel mondo possiedono questa qualifica. Questo perché “per garantire la continuità ai clienti dobbiamo avere delle infrastrutture di massimo livello”.
Inoltre “manteniamo tutte le skill in casa e non subappaltiamo nulla all’esterno perché vogliamo avere il totale controllo di tutta la filiera”, a differenza di altri cloud provider che scelgono di affittare lo spazio all’interno di un data center.
Un mercato ristretto e sempre più specializzato
In Italia i competitor di Wiit sono principalmente IBM ed Engineering. Quest’ultima ha una divisione che fa cloud e rappresenta per loro una componente marginale, ma si tratta di un competitor a tutti gli effetti.
Tuttavia, come illustra l’Ad Cozzi, “sta prendendo sempre più piede il modello ibrido. Mentre 20 anni fa tendenzialmente si acquistavano soluzioni diverse dallo stesso fornitore, ad esempio IBM, oggi il cliente compra in modo molto più selettivo in base al tipo di servizio richiesto”.
Quindi il mercato va nella direzione di una specializzazione sempre maggiore e questo va a favore di Wiit, poiché nel segmento del cloud per le applicazioni critiche gli operatori attivi in Italia sono soltanto i tre citati, il che consente di crescere sostanzialmente in linea con il settore.
Le prospettive di sviluppo del settore in Italia
Al momento Wiit opera prevalentemente entro i confini nazionali, dove realizza all’incirca 24 milioni di fatturato. “Il mercato Italiano è interessante”, spiega Cozzi, “perché qui siamo molto più indietro sui servizi cloud rispetto ad altri Paesi. Infatti, soltanto il 15% delle aziende utilizza il cloud in modo intensivo”.
A livello europeo il mercato del Regno Unito è quello maggiormente maturo, seguito da quello tedesco (dove la quota si attesta al 37-38%), mentre Italia, Spagna e Francia sono molto più arretrate.
“Questo significa che abbiamo opportunità di crescita molto maggiori, con un mercato che cresce intorno al 20% annuo”. Noi, prosegue l’Ad, “siamo arrivati prima degli altri e ne stiamo beneficiando, con un tasso di sviluppo del 23% all’anno dal 2013 e un incremento ancora maggiore nel 2017, quindi stiamo facendo anche leggermente meglio della media”.
“La barriera in Italia”, chiarisce Cozzi, “non è tecnologica ma culturale”. Spesso infatti si ha a che fare con imprenditori legati ad un’economia più tradizionale, che non comprendono l’importanza di esternalizzare questo tipo di servizi, ma “è in atto un cambio generazionale che sta aiutando il mercato domestico a svilupparsi”.
Le opportunità di crescita grazie al cambio di piattaforma di SAP
Oltre al cambio generazionale, un altro fattore che sta accelerando lo sviluppo dei servizi cloud è il cambio di piattaforma attuato da SAP.
Il principale vendor di applicazioni gestionali infatti, come spiega Cozzi, “ha rilasciato una nuova versione, SAP S/4 Hana, creando un momento di discontinuità. Pertanto i clienti che hanno in casa SAP (si parla di circa 2000 aziende), devono decidere se sostituire completamente la piattaforma tecnologica, ricomprando tutto e assumendo nuovi tecnici con skills aggiornate, oppure andare in cloud. Molti optano per il cloud”.
Il processo di migrazione è partito nel 2017 e da qui a 5 anni coinvolgerà tutti, creando un mercato molto importante per il cloud computing. “Abbiamo chiuso molti contratti l’anno scorso proprio perché, nel momento di discontinuità, molti clienti hanno scelto di andare a opex, comprare un servizio quindi, invece che fare capex su un’attività totalmente esterna al core business”.
Al di là del costo si tratta proprio di un tema di focalizzazione, poiché le aziende non hanno interesse ad investire in storage, backup ed altre infrastrutture che non danno un valore aggiunto immediato sul business, ma preferiscono acquistare un servizio scalabile che consenta loro di gestire i picchi.
Un modello solido con forti economie di scala
Il modello di business di Wiit, il cloud su operazioni critiche, è adottato da una decina di aziende nel mondo, di cui circa la metà indipendenti mentre le altre sono state acquistate da private equity o partner industriali.
“Dal punto di vista dei fondamentali siamo nella media, facciamo all’incirca il 44% di Ebitda margin”, spiega Cozzi. “La parte difficile è partire e andare a break even, dopodiché una volta raggiunta la massa critica l’assorbimento dei costi fissi è molto buono”.
Il tutto grazie anche alle economie di scala. Infatti, prosegue l’Ad, “abbiamo un modello in cui la parte costosa (storage di dati, backup e sicurezza) ed il personale sono condivisi mentre i server sono dedicati. Il data center”, afferma Cozzi, “è al 30% della sua occupazione e i tecnici lavorano in modo condiviso su tutte le commesse, cosicché si creano economie di scala importanti che ci consentono di essere molto competitivi sui prezzi ma anche di fare profitti ragionevoli.”.
La crescita tramite acquisizioni all’estero con focus sulla Germania
“Il mercato italiano è interessante e continua a crescere, per cui il nostro focus resterà qui”, ribadisce Cozzi. “Tuttavia, l’obiettivo dell’Ipo era quello di raccogliere risorse per fare acquisizioni all’estero e per iniziare, tramite un processo di internazionalizzazione, a scalare la società sul mercato europeo, creando un provider in grado di realizzare fino al 50% di ricavi fuori dai confini nazionali”.
In particolare, “stiamo guardando in Germania, Benelux e UK. Siamo partiti da un range di 150 aziende e abbiamo scremato fino ad una short list di una quindicina di società, discriminandole, non solo per tipo di business, ma anche per dimensione, marginalità e ipotetico enterprise value”.
Il mercato tedesco è quello maggiormente interessante, perché “è maturo e le dimensioni dei clienti sono molto più vicine al nostro target, ossia aziende che fatturano da 500 milioni a 3 miliardi”. Negli ultimi anni, infatti, Wiit ha elevato la dimensione dei propri clienti, perché aziende più grandi “hanno forti esigenze di continuità di servizio, fanno estensioni maggiori anche durante il contratto e la quota di upselling è maggiore”.
Inoltre, prosegue Cozzi, “per i servizi cloud la principale voce di costo è il personale e in Italia il costo del personale è la metà rispetto alla Germania, tant’è vero che le tariffe che applicano i cloud provider tedeschi sono il doppio rispetto alle nostre. Noi vogliamo andare in un mercato più ricco, mantenendo la parte applicativa in Italia, ma acquisendo un data center in Germania, in accordo con le leggi locali”.
Le direttrici della crescita esterna
La strategia di crescita per linee esterne si sviluppa secondo due direttrici: l’individuazione di aziende con un business model complementare, per creare sinergie industriali ed economie di scala, e la scelta di società con un’offerta complementare a quella di Wiit, per favorire strategie di cross selling e sinergie di costo.
In ogni caso, chiarisce l’Ad, “l’intenzione non è quella di rilevare il 100% dell’impresa target, bensì entrare con una quota di minoranza garantendo la continuità del business e portando il valore aggiunto di Wiit”.
Per finanziare l’operazione potrebbe essere lanciato un bond, mentre al momento non è in considerazione un aumento di capitale, ma molto dipenderà dalla dimensione del target e dalla struttura dell’operazione.
In quest’ottica di internazionalizzazione è stata aperta l’anno scorso una filiale in Svizzera, dove sono stati realizzati ricavi per 1,3 milioni.
In Italia invece il tema è più di consolidamento. “Cerchiamo operatori più piccoli per consolidare i clienti spegnendo i loro data center e creando sinergie di costo. Oppure”, conclude Cozzi, “si possono integrare grossi data center di grandi aziende che hanno fatto ingenti investimenti e oggi si trovano con infrastrutture molto costose da gestire”.
Consolidare la leadership ed espandersi in nuovi settori
Wiit offre servizi cloud in un mondo ‘open’ come spiega Cozzi. “In pratica, rendiamo possibile traslare l’applicazione SAP da un mondo proprietario a un mondo open. Questo permette una riduzione dei costi sia per noi che per il cliente.. L’obiettivo è appunto quello di acquisire la miglior tecnologia sul mercato al migliore prezzo offrendo così ai clienti i migliori servizi ad un costo adeguato e comunque molto probabilmente inferiore a quello che sosterrebbero qualora si rivolgessero direttamente ai singoli vendor”.
Il modello adottato si traduce così in un’offerta al cliente estremamente apprezzata come conferma l’elevatissimo tasso di rinnovo dei contratti in scadenza: qualità elevata dei servizi forniti, sicurezza e un pricing corretto rappresentano pertanto gli ingredienti della strategia di successo. Ad oggi Wiit può vantare tra i suoi clienti primarie aziende italiane di medie e grandi dimensioni, leader nei loro rispettivi settori e conosciute nel mondo (Prada e Ansaldo solo per fare due esempi di nomi molto conosciuti), nonché gruppi multinazionali che vengono supportati a livello globale.
“Intendiamo rafforzare ulteriormente la nostra posizione nei settori in cui siamo già molto forti,come quello manifatturiero, il fashion ed il cpg/retail”, puntualizza il Ceo, “e, allo stesso tempo, iniziare a presidiare il mondo del pharma e delle utilities. Anche il mondo assicurativo è un settore su cui stiamo volgendo l’attenzione. Qui abbiamo acquisito il primo cliente a luglio 2017 e ravvediamo un potenziale importante vista l’apertura che abbiamo riscontrato verso il mondo del cloud”.
Ampliare i servizi per potenziare l’offerta al cliente
“Un altro acceleratore per il nostro business è rappresentato poi dalla cyber security, uno dei servizi per i quali stiamo investendo maggiormente in R&D considerata la crescita significativa di richieste che proviene da parte dei nostri clienti anche a seguito della nuova normativa GDPR” afferma Cozzi.
“Ci siamo infatti accorti che le aziende stanno iniziando a investire sempre più risorse nella sicurezza informatica per evitare, per esempio, accessi non controllati. Abbiamo quindi effettuato nel corso dello scorso anno degli investimenti importanti per portare in cloud questo tipo di tecnologia e ora disponiamo di un’offerta molto avanzata.Oltre alla prevenzione degli attacchi informatici, abbiamo una struttura interna di SOC (Security Operation Center) specializzata nella gestione di crisi da attacchi informatici” spiega l’Ad.
“Un’altra area su cui stiamo lavorando, sempre nell’ottica di offrire ai nostri clienti una gamma di servizi complementari sempre più completa, è la digitalizzazione documentale” sottolinea il top manager. In pratica, Wiit supporta le imprese nella trasformazione digitale attraverso soluzioni e processi di gestione documentale integrati in un’unica piattaforma di document management. soluzioni Questo consente ai nostri clienti di dematerializzare qualsiasi tipo di documento e di poterlo liberamente gestire in conformità alle normative italiane ed europee.
Il Ceo precisa che “grazie alla nostra piattaforma proprietaria siamo riusciti nell’ultimo biennio ad estendere i servizi documentali ai clienti che utilizzano SAP, i quali hanno compreso ed apprezzato il vantaggio di disporre di una piattaforma documentale in Cloud, piuttosto che da un provider terzo. Pur se ancora marginale in termini di apporto di fatturato, circa un milione nel 2007, questa soluzione integra perfettamente le esigenze dei nostri clienti e ne aumenta il livello di soddisfazione”.
Conti in crescita a doppia cifra nei primi nove mesi del 2017
Al 30 settembre 2017 tutte le principali grandezze del conto economico segnano progressi a doppia cifraI ricavi consolidati arrivano a sfiorare i 14 milioni (13,8 milioni, per l’esattezza), un aumento quindi del 23,8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
L’Ebitda adjusted si attesta a 6,1 milioni, confermando un consistente trend di crescita (+71,2%) con un’incidenza del 44% sui ricavi, in ulteriore miglioramento rispetto al 31,8% registrato nel terzo trimestre 2016. L’Ebitda, comprensivo delle componenti non ricorrenti, segna un progresso dell’80,4% rispetto al 30 settembre 2016.
L’Ebit adjusted attesta sfiora i 4 milioni (3,9 milioni con una variazione del 102,5% rispetto al 30 settembre 2016) e rappresenta il 28% dei ricavi, anche questo in miglioramento rispetto al 17,1% registrato nel terzo trimestre 2016. Al lordo delle componenti straordinarie, l’Ebit si attesta a 3,1 milioni (+132,4% rispetto al 30 settembre 2016) che rappresenta il 22,2% dei ricavi, anche questo in miglioramento rispetto al 11,8% registrato nel terzo trimestre 2016.
Il conto economico si chiude quindi con un utile netto pari a 2,2 milioni, crescita più che quadruplicato rispetto a 0,5 milioni registrati nel terzo trimestre 2016.
Risultati previsionali 2017
Il 30 marzo 2017 il Cda di Wiit aveva approvato il budget che riportava i dati previsionali relativi al Gruppo per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017.
Nel dettaglio, i ricavi operativi sono attesi pari a 19,8 milioni, stimando una crescita del 29,1% rispetto a quanto registrato l’anno precedente. Al 1° gennaio 2017 il valore complessivo del Backlog (portafoglio ordini) era pari a 58,1 milioni, comprensivo delle stime di crescita del valore totale delle nuove commesse e della pianificata acquisizione di nuovi clienti. Nel 2017 è previsto inoltre un incremento dei ricavi dovuto alle opportunità di upselling.
Riguardo ai costi operativi, la principale componente è rappresentata dal costo del personale, previsto in aumento rispetto al 2016 principalmente come conseguenza della crescita stimata della forza vendita e del personale tecnico necessario per l’efficace gestione dei nuovi contratti acquisiti.
Il budget 2017 prevede infine un Ebitda adjusted (al netto delle componenti non ricorrenti) pari a 8,4 milioni, stimando una crescita del 78,8% rispetto a quanto ottenuto l’anno precedente.
“Dopo tre trimestri di forte crescita del fatturato siamo positivi anche sulla chiusura esercizio 2017, che verrà approvato dal CDA il prossimo 30 marzo” precisa Cozzi, aggiungendo che “siamo anche positivi per il prossimo esercizio che beneficerà degli importanti contratti commerciali sottoscritti nel secondo semestre 2017”. Parole alle quali va attribuita una valenza particolare, considerato l’effetto trascinamento sugli esercizi successivi considerata la durata pluriennale dei contratti.
Passaggio al mercato maggiore previsto entro 12 mesi
“Puntiamo al mercato maggiore, in particolare al segmento STAR di Borsa Italiana” dichiara il Ceo, precisando che “il passaggio consentirà di ampliare ulteriormente la nostra visibilità, di rafforzare il posizionamento competitivo e aumentare la liquidità sul titolo”.
Cozzi aggiunge poi che “l’idea è comunque di attendere il secondo semestre del 2018, qualora, come possibile, dovesse essere conclusa un’acquisizione.Molto dipenderà quindi da come andranno le cose, ma prevediamo,in ogni caso, di passare al mercato maggiore entro 12 mesi”.
Solo le società più virtuose possono ambire al segmento Star, nicchia di eccellenza di Mta con una governance dedicata, un flottante superiore al 35%, più stringenti obblighi informativi e una visibilità internazionale. Tutti criteri che Wiit ritiene di avere con il solo nodo del flottante. “I manager della società hanno vincoli di lock-up sulle azioni fino a dicembre 2018”, sottolinea Cozzi, “ma, una volta scaduti, il flottante potrebbe salire al 36 per cento”.
L’aver avuto poi per lungo tempo come azionista un fondo di private equity ha rappresentato per Wiit un’autentica palestra per dotarsi di una ferrea disciplina in termini di reportistica, comunicazione ed organizzazione sicuramente in linea se non addirittura più stringenti di quelle previste dal mercato di borsa.
“Siamo molto fiduciosi”, continua Cozzi, “e lo dimostrano la scalabilità del nostro modello di business oltre che la capacità di attrarre nuovi clienti grazie ad un’offerta Cloud che oggi è ai massimi livelli in termini di sicurezza e di continuità nei servizi”.
Borsa
Wiit ha debuttato lo scorso 5 giugno sul segmento Aim di Borsa Italiana dopo aver raccolto, in fase di collocamento, 27,8 milioni, di cui 4,1 milioni rivenienti dall’esercizio dell’opzione di over allotment, con un flottante al momento dell’ammissione pari al 24,1% del capitale sociale. Il collocamento ha generato una domanda complessiva superiore a 3 volte il quantitativo offerto e proveniente per circa il 53% da investitori italiani e per il restante 47% dall’estero.
Il Global Coordinator, Intermonte Sim, ha successivamente esercitato l’opzione Greenshoe portando il flottante sul mercato pari al 27,7 per cento. L’ammontare complessivo della raccolta si è attestato a 31,9 milioni.
Nel primo giorno di contrattazioni il titolo ha chiuso a 50,6 euro mettendo a segno un rialzo del 12,4% rispetto al prezzo di collocamento (45 euro). Nella seduta sono state complessivamente scambiate sul mercato 45.320 azioni pari ad un controvalore di circa 2,4 milioni.
Dal 5 giugno 2017 fino a martedì 20 febbraio (grafico qui sopra) le azioni Wiit hanno guadagnato il 16% portandosi a quota 52,20 euro (prezzo di chiusura di martedì 20 febbraio 2018), sovraperformando di oltre 17 punti percentuali il Ftse Aim Italia che ha segnato una flessione dell’1,7% nel periodo in esame.
Criticità
“Non vedo discontinuità per prossimi 3 o 4 anni perché l’erogazione dei nostri servizi di cloud privato avviene solitamente tramite contratti che prevedono una durata normalmente compresa tra i 3 e i 5 anni con rinnovo automatico per periodi di uguale durata. I contratti con i clienti prevedono solitamente meccanismi di fatturazione a cadenza mensile o trimestrale, garantendo quindi dal 1°gennaio di ogni anno circa il 90% di visibilità dei ricavi futuri” spiega il top manager.
“Inoltre, nei prossimi 3 anni il mercato in Italia dell’Hosted private ed Hybrid cloud crescerà a doppia cifra, intorno al 20% ogni anno. A ciò si aggiungonole previsioni di progressivo recupero delle aziende italiane, attraverso la trasformazione dell’Information Technology interna e quindi la necessità di concentrare risorse ed energie sulle sole aree core business, delegando a specialisti di settore la governance di aree IT” sottolinea Cozzi.
Per quanto riguarda i competitor, “ci sono e ci saranno, anche se il mercato del cloud ha barriere all’ingresso molto altee non tanto tecnologiche, quanto di credibilità. Credibilità che è sinonimo di affidabilità considerato che si tratta di applicazioni mission critical e che pertanto esiste una certa ritrosia ad affidare a chi non ha una storia e un’esperienza alle spalle,Oltre a ciò, non escludere vanno comunque dimenticati gli onerosi investimenti iniziali per dotarsi di un data center proprietario e infine l’orizzonte temporale per il raggiungimento del bilancio break-even, obiettivo che si può raggiungere solo avendo a disposizione una solida offerta” argomenta l’Ad.