Tenaris archivia il quarto trimestre 2017 con risultati economici in forte crescita rispetto al pari periodo 2016 e alle attese degli analisti.
I ricavi consolidati hanno raggiunto quota 1.589 milioni di dollari, in aumento del 52% a/a, risultando superiori del 5,7% rispetto al consensus. Una dinamica attribuibile a diversi fattori, in primis alla crescita della domanda proveniente dai clienti Rig Direct® negli USA e nel Canada. Positivo anche il buon andamento delle forniture per i gasdotti del Mediterraneo Orientale e le vendite di OCTG alle compagnie petrolifere nazionali del Medio Oriente, senza dimenticare l’aumento della domanda di prodotti meccanici in Europa.
Dalla lettura del giro d’affari per tipologia di attività emerge che il fatturato di prodotti tubolari (93% del totale dei ricavi) è aumentato del 50% a 1.478 milioni di dollari, mentre gli altri ricavi si sono attestati a 111 milioni (+76% a/a).
Dal lato geografico il progresso del fatturato dei prodotti tubolari è stato realizzato soprattutto il Nord America, in rialzo a 707 milioni di dollari, importo più che raddoppiato rispetto al 2016. Molto bene anche l’apporto delle altre aree, con i ricavi del Sud America che si sono attestati a 296 milioni di dollari (+40% a/a), mentre le vendite dell’Asia Pacifico hanno raggiunto i 51 milioni di dollari (+34% a/a). Rimane invece sostanzialmente stabile l’apporto al fatturato dell’area Europa (+9%) e dell’area Medio Oriente & Africa (+5%).
Balzo dell’Ebitda a 319 milioni, quasi raddoppiato rispetto al pari periodo del 2016, superando anche le attese degli analisti del 5,6%. Una dinamica riconducibile non solo a un aumento dei volumi di vendita ma anche a un miglior assorbimento dei costi fissi. L’Ebitda margin è stato quindi pari al 20,1% (+3,6% a/a), in linea con il consensus.
L’Ebit si è attestato a 168 milioni, in netto miglioramento rispetto ai 5,8 milioni dell’analogo periodo del 2016, superando anche le stime degli analisti ferme a 139 milioni. L’Ebit margin invece è rimasto sostanzialmente in linea con le attese.
In calo i proventi finanziari netti a 4,3 milioni, rispetto ai 23 milioni del 4° trimestre 2016, mentre segna un forte progresso la quota di risultato delle società collegate, con utili di società valutate a patrimonio netto per 26 milioni rispetto ai 15 milioni del pari periodo del 2016, grazie soprattutto al risultato di Ternium.
L’utile del trimestre di competenza del gruppo ammonta a 160 milioni, in netto progresso rispetto ai 34 milioni del 2016, grazie anche a un forte miglioramento del tax rate, in calo al 18,2% dal precedente 61,2 per cento.
Dal lato patrimoniale la posizione finanziaria netta riporta liquidità netta per 680 milioni, in calo di 294 milioni rispetto all’ammontare a fine settembre 2017, una dinamica che ha scontato principalmente l’aumento di 274 milioni del circolante, in relazione all’incremento delle scorte e dei crediti commerciali collegati all’aumento delle forniture, e il pagamento di 153 milioni di dividendi a titolo di acconto sul risultato del 2017.
Il Cda proporrà all’assemblea del 2 maggio un dividendo di 0,41 dollari per azione (invariato rispetto all’anno precedente), per un importo totale di circa 484 milioni di dollari, di cui 0,13 dollari sono stati già versati a titolo di acconto nello scorso mese di novembre.
Per quanto riguarda il 2018, in considerazione della ripresa nel 2017 delle perforazioni orizzontali (Shale oil) nel Nord America, il management si aspetta aspettandosi ancora un anno di crescita, in attesa comunque delle decisioni sull’imposizione di quote tariffarie sulle importazioni da parte del governo USA. Nel resto del mondo Tenaris prevede un graduale recupero del mercato Oil & Gas nel Medio Oriente e nel Mare del Nord.
Nel complesso è atteso un incremento delle vendite nel corso del corrente trimestre, grazie alle maggiori vendite attese in Canada e a un robusto portafoglio ordini nel Medio Oriente.
Possibili criticità potrebbero invece riguardare l’aumento, iniziato negli ultimi mesi del 2017, dei costi delle materie prime. L’Ebitda margin nel primo trimestre 2018 dovrebbe quindi essere in linea con quanto registrato nel 4° trimestre 2017.