Chiusura sottotono per il Ftse Mib che archivia le contrattazioni in ribasso dello 0,8% a 22.463 punti. Contrastati gli altri listini continentali, con Dax di Francoforte (-0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%) intorno alla parità, l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%) in discreto rialzo mentre il Ftse 100 di Londra termina a -0,4%, indebolito anche dal dato sotto le attese sul Pil britannico. Oltreoceano gli indici americani fanno segnare variazioni positive tra lo 0,8 e l’1 per cento.
A penalizzare Piazza Affari hanno contribuito le parole del presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, che in merito alle imminenti elezioni del 4 marzo ha sottolineato come l’Italia potrebbe trovarsi senza un governo operativo.
Dichiarazioni che hanno in parte aumentato la pressione anche sul comparto obbligazionario, con il Btp in ascesa al 2,07% e lo spread dal Bund in aumento di 5 bp a 136 punti base. In giornata inoltre la Bce ha diffuso i verbali sulla riunione del 24-25 gennaio, da cui si evince che l’istituto potrebbe aggiustare il messaggio sul Quantitative easing nella prima parte del 2018.
Il tutto all’indomani delle minute della Fed che hanno evidenziato il buono stato di salute dell’economia statunitense, rafforzando le prospettive di una restrizione della politica monetaria e riportando il T-bond fino al 2,95% per poi scendere al 2,91 per cento.
Sul Forex l’euro risale a 1,232 dollari, mentre il dollaro viaggia in area 107 yen. Il deprezzamento del dollaro favorisce le materie prime, con l’oro in risalita a 1.330 dollari l’oncia, mentre il petrolio guadagna oltre un punto percentuale con Wti e Brent rispettivamente a 62,8 e 66,2 dollari al barile dopo i dati Eia sulle scorte americane migliori delle aspettative.
Sul fronte macro, l’indice Ifo relativo alla fiducia delle aziende tedesche ha deluso le attese fermandosi a 115,4 punti a febbraio, in calo come anche gli indicatori riferiti alle aspettative di business e alla situazione attuale, mentre il leading Index americano è salito oltre le attese a gennaio, registrando una crescita mensile dell’1 per cento. In Italia, infine, il fatturato dell’industria a dicembre si è attestato su livelli record dal 2008.
Tornando a Piazza Affari, acquisti sulle utilites fra cui spicca A2A (+3,3%), su cui Kepler Cheuvreux ha migliorato la raccomandazione a ‘buy’ e ha rivisto al rialzo il target price da 1,5 a 1,7 euro a seguito dell’aggiornamento della valutazione del business regolato del gas.
In luce anche TENARIS (+3,3%) in scia ai risultati trimestrali sopra le attese pubblicati ieri a mercati chiusi.
Scivolano in fondo al Ftse Mib, invece, UNIPOL (3,5%), LEONARDO (-3,3%) ed EXOR (-2,8%), quest’ultima pesante dopo i conti della controllata PartnerRe.