Il 2017 ha rappresentato un anno di transizione per Poste Italiane con l’arrivo, poco meno di un anno fa, di Matteo Del Fante al ponte di comando. Il prossimo 27 febbraio partirà una nuova fase per il gruppo romano, con la presentazione del primo piano industriale messo a punto dal manager. Riguardo ai conti, l’anno si è chiuso con ricavi stabili a 33,4 miliardi, un risultato operativo in crescita a 1,12 miliardi (+7,9% a/a) e un utile netto salito del 10,8% a 689 milioni rispetto al 2016, grazie ai progressi nel contenimento dei costi. Risultato che ha consentito il board di proporre un dividendo per azione di 0,42 euro (+7,7% rispetto al 2016).
“I risultati del 2017 costituiscono una solida base per il piano strategico, che verrà presentato il prossimo 27 febbraio a Milano”. È con queste parole che Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane da poco meno di un anno, ha commentato i conti relativi al 2017.
L’esercizio appena chiuso ha dunque segnato una fase di passaggio. L’attenzione ora sarà concentrata sul nuovo piano industriale, il primo targato Del Fante. Tale piano poggerà su alcuni pilastri: il rinnovo dell’accordo di distribuzione dei libretti e buoni con Cassa Depositi e Prestiti nel risparmio postale, la crescita nel risparmio gestito facendo leva sulla nuova partnership siglata con Anima nel risparmio gestito, l’espansione nel business dei pagamenti digitali al cui scopo è stata creata un’area ad hoc, il consolidamento della leadership nel comparto assicurativo vita e il rafforzamento competitivo nel business dei pacchi, cogliendo anche le crescenti opportunità legate allo sviluppo dell’e-commerce in Italia.
Ma passando ai conti, il gruppo romano ha archiviato il 2017 con ricavi totali pari a 33,4 miliardi (+1% a/a). Per quanto riguarda le singole componenti, il settore assicurativo (incluso il risparmio gestito) ha registrato un giro d’affari pari a 24,3 miliardi (+2,4% a/a), principalmente per effetto della positiva performance della raccolta premi assicurativi e dei fondi comuni di investimento. Poste Vita ha realizzato una raccolta premi per circa 20,2 miliardi (+2% rispetto al 2016).
L’area dei servizi finanziari ha riportato una lieve flessione dei ricavi a 5,25 miliardi (-0,9% a/a). Tale scostamento è dovuto soprattutto a eventi one-off, quali minori proventi non ricorrenti per 30 milioni, derivanti dalla cessione di talune partecipazioni (Visa Europe nel 2016 e Mastercard nel 2017) e il cessato contributo di circa 55 milioni da parte di Banca del Mezzogiorno (ceduta ad agosto 2017). Al netto di tali poste la crescita sarebbe stata pari all’1%, con i proventi derivanti generati da BancoPosta e il contributo positivo dei prodotti PostePay e PostePay Evolution che hanno compensato la flessione dei ricavi per servizi di incasso e pagamento.
I ricavi generati dai servizi postali e commerciali, infine, sono scesi a 3,63 miliardi (-5,5% a/a). Il sensibile miglioramento dei ricavi del comparto pacchi (43 milioni in più rispetto al 2016) ha mitigato solo in parte il calo di quelli derivanti dai prodotti postali, riconducibile alla riduzione dei volumi (-9,7% a/a).
La tenuta dei ricavi, unita al contenimento dei costi (al cui interno quelli operativi sono scesi del 2,9% a 9 miliardi rispetto al 2016), hanno consentito all’Ebit di salire a 1,12 miliardi (+7,8% a/a). Il maggiore apporto è arrivato dal comparto assicurativo (+32,1% a 840 milioni rispetto al periodo di confronto), che ha più che compensato il calo del risultato operativo dei servizi finanziari (-5% a/a a 773 milioni), sia il contributo negativo di 537 milioni dei servizi postali e commerciali (-437 milioni nel 2016).
La gestione finanziaria ha registrato un saldo netto negativo di 73 milioni (+9 milioni nel 2016), risentendo della perdita subita dal gruppo dopo la sottoscrizione, nel 2014, delle obbligazioni “Contingent Convertible Notes” emesse da Midco per finanziare Alitalia. Nell’ambito dell’operazione, una quota di Alitalia era stata acquisita anche da Poste Italiane tramite la conversione obbligatoria dei titoli in azioni.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto balzato del 10,8% a 689 milioni rispetto all’anno precedente.
Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione pari a 0,42 euro (+7,7% rispetto al 2016), corrispondente a un pay-out dell’80% (in linea all’anno precedente) e un monte dividendi totale di 549 milioni.
A fine 2017, il totale delle masse gestite/amministrate dal gruppo ammonta a circa 506,2 miliardi (+2,7% rispetto al 31 dicembre 2016). La raccolta di BancoPosta ha toccato 56 miliardi (+12% rispetto al 31 dicembre 2016). Si segnala che il cda di Poste Italiane ha approvato la ricapitalizzazione di quest’ultima, da attuarsi con il conferimento di riserve libere per 210 milioni.
Guardando allo stato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata industriale al 31 dicembre 2017 è positiva e pari a 1 miliardo (+15,2% rispetto a fine 2016).
Gli investimenti industriali dell’esercizio sono ammontati a 467 milioni e hanno riguardato principalmente lo sviluppo e l’adeguamento degli impianti di meccanizzazione postale e logistico, nonché gli interventi per il comparto IT e la sicurezza sui luoghi di lavoro.