Altroconsumo ha portato a termine un’inchiesta su 5 operatori in 50 punti vendita in 5 città (Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli) e ha messo in luce la poca trasparenza di Tim, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb su servizi aggiuntivi non richiesti, tutti nascosti nei contratti.
Il catalogo di questi costi aggiuntivi è ampio e tutti già attivati sulla sim al momento della sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui questi servizi non siano disattivati dal consumatore, il prezzo dell’offerta sottoscritta potrebbe anche raddoppiare. I negozi che non menzionano i costi aggiuntivi, neanche quando si fa riferimento a possibili spese extra, sono quasi tutti: 48 su 50.
I risultati dell’inchiesta sono stati già inoltrati ad Agcom e Antitrust, con la richiesta di attivarsi affinché le società di telefonia inseriscano nella comunicazione al pubblico delle offerte commerciali il prezzo finale pagato dal consumatore, comprensivo di tutte le sue componenti.
Dal canto suo, Fastweb ha inviato una nota ufficiale in cui spiega che accoglie “con estremo favore” l’inchiesta pubblicata da Altroconsumo che fa definitivamente luce sul problema dei costi nascosti nella telefonia mobile.
La società apprezza in modo particolare che il lavoro di approfondita analisi sulle politiche di prezzo dei vari operatori condotto da Altroconsumo riconosca a Fastweb di aver “meritoriamente reso gratuiti servizi che gli altri operatori fanno pagare” e di “aver dato un taglio netto al sottobosco dei costi nascosti”.
Fastweb infine rileva che, in merito ai costi di attivazione, gli viene erroneamente attribuito un costo di attivazione pari a 5 euro. Si tratta in realtà del costo fisico della Sim dichiarato in tutta la comunicazione commerciale e che viene applicato da tutti gli operatori. A differenza degli altri Fastweb non applica alcun costo addizionale per l’attivazione di suddetta Sim.