Questa mattina il consorzio Gas for Climate, di cui fa parte anche Snam insieme ad altre sei grandi aziende europee attive nel trasporto del gas e a due associazioni attive nel settore gas rinnovabile, ha pubblicato uno studio in cui è descritto un piano dettagliato per raggiungere il target dell’Accordo di Parigi.
Il documento delinea un percorso verso un sistema energetico a zero emissioni nette in Europa entro il 2050, attraverso la combinazione tra gas rinnovabile ed elettricità prodotta da fonti rinnovabili al fine di contenere i costi della transizione energetica. Nel dettaglio, il report sottolinea che il gas prodotto da fonti rinnovabili, utilizzato nelle infrastrutture già esistenti, può avere un ruolo chiave nell’abbattimento delle emissioni in Europa entro il 2050.
Lo stesso studio evidenzia anche come sia possibile aumentare la produzione di gas rinnovabile a più di 120 miliardi di metri cubi annui entro il 2050. Il gas rinnovabile, cioè l’idrogeno rinnovabile e biometano, può essere trasportato, stoccato e distribuito attraverso le infrastrutture del gas e integrato in modo efficiente con l’elettricità rinnovabile per ridurre i costi della decarbonizzazione.
Il contributo del biometano è stato calcolato in base a uno scenario conservativo sull’utilizzo sostenibile del potenziale europeo di biomasse. L’utilizzo di questo biometano nelle infrastrutture del gas per riscaldare gli edifici, produrre elettricità affiancando eolico e solare e alimentare i trasporti pesanti sia a terra sia in mare, può generare risparmi annui intorno ai 140 miliardi di euro entro il 2050 rispetto a un sistema energetico futuro a emissioni zero che non tenga conto del contributo del gas.