L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha pubblicato uno studio contenente i dati preliminari sul 2017 e l’outlook per il 2018 del settore delle costruzioni.
L’anno scorso è stato un anno deludente che ha registrato, a fronte delle aspettative di crescita, un ulteriore lieve calo degli investimenti nel settore (-0,1%), dove la flessione ha ormai raggiunto il 36,5% dall’inizio della crisi.
A mancare nell’ultimo anno è stato soprattutto l’apporto delle opere pubbliche (-3%) che, a fronte di maggiori stanziamenti, sono state frenate dall’inefficienza della Pa.
Per l’anno in corso l’ANCE prevede un ritorno alla crescita con un incremento del 2,4 per cento, suddiviso in +1,8% per le nuove abitazioni, +1,3% per le manutenzioni, +3,7% per l’edilizia non residenziale privata e +2,5% per le opere pubbliche.
In merito a queste ultime l’incremento, dovuto ad un ulteriore aumento di 4,7 miliardi degli investimenti in infrastrutture, sarà effettivo solo se si supereranno i sopracitati ostacoli burocratici della Pa.
Secondo Mediobanca, queste previsioni sono positive per Buzzi e Cementir e parallelamente anche per Salini e Astaldi che vedrebbero ripagati i propri investimenti.