Nella settimana dal 19 al 23 febbraio il Ftse Mib ha registrato un calo dello 0,6%, in scia all’andamento delle altre piazze europee.
Segno positivo, invece, per il Ftse Aim Italia, in frazionale rialzo dello 0,1%, ma al di sotto del London Ftse Aim 100 (+0,8%) e del London Ftse Aim All Share (+0,4%). In calo il volume medio dei titoli trattati, che si è attestato a 1.413.523 azioni mediamente scambiate a sessione.
Settimana positiva per Clabo, che ha messo a segno un progresso del 6,8% con 48.100 azioni mediamente trattate a seduta. La società ha sottoscritto un preliminare vincolante per acquisire il 51% della società americana Howard McCray, al prezzo di 2,1 milioni di dollari (circa 1,7 milioni di euro). L’operazione consentirà al gruppo di consolidare la propria presenza negli Usa, dove opera direttamente dal 2005 attraverso la controllata Clabo USA, un’area che rappresenta il terzo mercato estero di sbocco del gruppo di Jesi. Clabo disporrà così di una nuova base produttiva e logistica dove verranno concentrate tutte le attività relative al Nord America, nonché la produzione di quei modelli di vetrine Clabo ad oggi importate dall’Italia.
Ottava positiva anche per Bio-On, in rialzo del 6,1% con 59.200 titoli trattati mediamente a sessione. Performance che segue la comunicazione di mercoledì scorso della società SECI, holding del gruppo che fa capo alla famiglia Maccaferri, che ha annunciato l’avvio del progetto di bio-plastiche che sarà realizzato nel sito produttivo di San Quirico con la tecnologia di Bio-on. Progetto che sarà realizzato dalla società Sebiplast, controllata del gruppo SECI, nel sito produttivo dove è attualmente situato lo zuccherificio gestito dalla società del gruppo SECI, Sadam. Il progetto è atteso entrare in produzione fra circa 24 mesi con una potenzialità produttiva iniziale di 5mila tonnellate all’anno, estendibili fino a 10mila tonnellate all’anno e di possibili future integrazioni con altre attività industriali legate alla chimica verde che rientrano nei piani di sviluppo e di diversificazione del gruppo.
Acquisti anche su Pharmanutra, che ha segnato un rialzo del 3,2%. La realtà attiva nello sviluppo di prodotti nutraceutici e dispositivi medici innovativi, ha comunicato i dati preliminari relativi all’esercizio 2017, dai quali emerge un fatturato consolidato di 37,8 milioni, in crescita del 14,5% a/a. Un dato che riflette il consolidamento delle posizioni di vantaggio competitivo sul mercato italiano e in particolare una notevole crescita del fatturato dei prodotti a marchio Sideral e Cetilar, oltre che un ulteriore rafforzamento della presenza internazionale con l’ingresso in nuovi mercati. L’Ebitda sale di oltre il 26%, sostenuto, oltre che dalla capogruppo Pharmanutra, da una maggiore marginalità delle controllate Junia Pharma e Alesco. Si segnala infine che il management prevede un Ebitda margin superiore al 25%, con una crescita di oltre 2 punti percentuali rispetto al 22,8% del 2016.
In calo Orsero, che ha ceduto lo 0,7 per cento. Giovedì, a mercati chiusi, la società ha comunicato i dati preliminari del 2017, dai quali emergono i ricavi netti pro-forma pari a 935 milioni, mentre l’Ebitda adjusted pro-forma si posiziona a circa 31 milioni, ovvero al 3,3% dei ricavi netti. La posizione finanziaria netta pro-forma assomma a circa 47 milioni, importo che tiene già conto dell’escussione della garanzia di Orsero in favore di Intesa Sanpaolo. Positivo il giudizio degli analisti, con Banca Imi che ha confermato rating add e target price a 12,3 euro per azione, mentre Cfo Sim che ha mantenuto il buy con prezzo obiettivo a 13,8 euro.
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