Intesa SP – Barrese: col nuovo piano puntiamo alla leadership nel ramo danni

Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ripercorre in un’intervista quali saranno le prossime azioni e le prossime sfide di Intesa Sanpaolo, alla luce del nuovo piano d’impresa 2018/21.

Un piano che, come sottolinea il manager, è stato ben apprezzato dai mercati finanziari, perché basato su linee di crescita chiare, accompagnate da una forte attenzione al controllo dei costi e che sarà attuato tramite una vera a propria trasformazione della banca.

Sul fronte della crescita, in uno scenario caratterizzato da tassi di interesse prossimi allo zero, la via dello sviluppo è stata identificata nel settore assicurativo, dove l’istituto ha un piano di crescita molto ambizioso. L’obiettivo è passare dai 400 milioni di premi annui a 2,5 miliardi nel ramo danni.

Una rivoluzione anche culturale sia da parte della banca sia della clientela alla quale sarà introdotto il concetto della protezione. Uno sforzo che vedrà la discesa in campo di 220 specialisti assicurativi che avranno il compito di supportare la clientela e formare il personale interno.

Quanto all’attività caratteristica, Intesa Sanpaolo non intende venire meno al proprio ruolo di supporto e finanziamento dell’economia e prevede di erogare nell’arco del piano 250 miliardi di credito a medio/lungo termine a famiglie e imprese di piccole e medie dimensioni.

Per quanto riguarda i costi, dove il target è di portare il cost/income ratio, già a livelli di eccellenza europea, dal 50% al 45% a fine piano, i tagli riguarderanno il numero di filiali.

“Entro giugno 2019 chiuderemo seicento filiali, come chiesto dalla Bce” osserva Barrese, che precisa che per fine piano le chiusure saranno circa 1.100 per arrivare a una rete di 2.900 sportelli a fine piano.

Una configurazione della banca che prevede lo sviluppo informatico. Per la digitalizzazione sono previsti 2,8 miliardi di investimenti.

La prossimità con la clientela sarà permessa, oltre che dai nuovi canali, anche da Banca 5 che opera già in 3.000 tabaccherie.

Infine, per quanto riguarda l’integrazione delle ex banche venete, Barrese sottolinea che si è trattata di un’operazione di “grande complessità e non priva di rischi. Ha rappresentato un test di efficienza, una sfida importante. Non è stato facile realizzare l’intera migrazione – 2,2 milioni di clienti e 1,5 milioni di conti correnti – nell’arco del week end dell’Immacolata. Si è trattato della più grande migrazione informativa avvenuta nel nostro gruppo”.

Intanto a Piazza Affari i titoli di Intesa Sanpaolo oscillano attorno alla parità a quota 3,08 euro, in linea con l’indice di settore.