Giornata positiva per le Borse europee, mentre Wall Street continua a guadagnare terreno dopo lo scatto finale di venerdì. Chiudono in rialzo il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), mentre il Ftse Mib archivia le contrattazioni poco mosso (+0,2% a 22.706 punti), nella prima seduta della settimana che porterà al voto del 4 marzo.
Oltreoceano i listini americani guadagnano all’incirca lo 0,6-0,8%, in attesa della prima testimonianza congressuale del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell in programma domani.
Nel pomeriggio è intervenuto invece il presidente della Bce, Mario Draghi, ribadendo che servono ancora pazienza e persistenza perché l’inflazione si porti verso il target del 2%, mentre ha assicurato che l’istituto continuerà a monitorare la volatilità dei mercati e in particolare del tasso di cambio.
Movimenti relativamente contenuti sul Forex, dove il cambio euro/dollaro viaggia poco sopra 1,23 mentre il dollaro/yen si riavvicina a quota 107. Intanto il governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha chiarito che la banca centrale non intende rivedere l’attuale forma di stimoli, aggiungendo che non è necessaria al momento un’altra valutazione globale della politica monetaria.
Ritraccia la sterlina, precedentemente sostenuta dalle esternazioni del vicegovernatore della Banca d’Inghilterra, Dave Ramsden, secondo cui i tassi d’interesse potrebbero essere ritoccati al rialzo più velocemente del previsto nel caso persistano segnali di crescita dei salari a inizio 2018.
Tra le materie prime l’oro viaggia poco sopra i 1.330 dollari l’oncia, mentre il petrolio consolida i recenti guadagni con Wti e Brent rispettivamente a 64 e 67,4 dollari al barile. A sostenere le quotazioni del greggio contribuiscono i commenti del ministro saudita Khalid Al-Falih, che prevede per il 2019 un graduale allentamento dei tagli alla produzione, non tale da destabilizzare il mercato.
Sull’obbligazionario il Treasury scende al 2,85% mentre in Europa calano soprattutto i rendimenti dei Paesi periferici, con il Btp in area 2%, separato da uno spread in riduzione a 136 punti base dal Bund tedesco.
A Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto RECORDATI (+2,9%), CAMPARI (+1,2%) e TENARIS (+2,4%), quest’ultima grazie anche all’aumento degli impianti di trivellazione statunitensi segnalato dagli ultimi dati Baker Hughes.
Ben intonate anche MONCLER (+1%) e LUXOTTICA (+1%) prima dei risultati pubblicati a mercati chiusi, mentre termina invariata PIRELLI che ha archiviato il 2017 con un balzo dell’utile netto (+60,5% a 263 milioni) e un indebitamento finanziario netto in calo a circa 3,2 miliardi.
Chiudono deboli FCA (-0,5%), che potrebbe abbandonare la produzione di veicoli passeggeri diesel entro il 2022, e MEDIASET (-0,8%), alla vigilia dell’appuntamento in tribunale per la vicenda del mancato acquisto di Premium da parte di Vivendi.
Termina a +0,8% TELECOM ITALIA, il cui cda ha valutato positivamente l’offerta di Raiway e F2i su Persidera e ha dato mandato al Concerto Ceo Amos Genish di finalizzare l’operazione, riservandosi però l’opzione di esaminare altre eventuali offerte. Sottotono PRYSMIAN (-1,8%), ITALGAS (-1,6%) e UBI (-1,3%).