Dopo la pubblicazione del progetto di bilancio 2017, in programma per oggi, il focus del gruppo della Bicocca si sposterà sulla scissione di Marco Polo, il veicolo attraverso cui ChemChina, Camfin e Lti possiedono il 63,11% del capitale della società.
Secondo fonti di stampa, infatti, la scissione dovrebbe perfezionarsi in estate con il trasferimento degli incassi derivanti dall’Ipo agli azionisti e l’attribuzione diretta delle azioni di Pirelli a ChemChina (45,5%), Camfin (11,35%) e Lti (6,24%).
Da quel punto in poi le prospettive per gli azionisti di minoranza sono differenti.
Tra poco più di un mese scatterà il vincolo il lock up per i russi di Lti, ormai fuori da governance e patti parasociali, che potranno decidere se monetizzare la partecipazione.
Camfin (76% Nuove Partecipazioni di Marco Tronchetti Provera, 12% Unicredit e 12% Intesa Sanpaolo), inibita a vendere fino al prossimo 4 ottobre come ChemChina, potrà invece utilizzare l’introito di oltre 400 milioni per procedere all’estinzione della linea di credito da 300 milioni sottoscritta lo scorso giugno con Unicredit e Natixis, che ha inoltre in pegno le azioni della società.