Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina l’ottava con un calo del 2% e in direzione opposta all’omologo europeo (+1,1%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-1,7%) e sotto-performando di oltre un punto percentuale il Ftse Mib (-0,6%).
Settimana in chiaroscuro per i titoli del risparmio gestito subiscono in parte la performance negativa del settore creditizio, con Fineco (+2,5%) che si mette in evidenza a dimostrazione della credibilità che si è conquistata sul mercato grazie agli ottimi risultati raggiunti dal management in questi anni. Risale Banca Generali (+1,2%) dopo la recente pausa di riflessione. Moderato rialzo per Banca Mediolanum (+0,6%)
Acquisti su Poste Italiane (+0,8%), in scia ai conti riportati nel 2017 che hanno evidenziato una significativa crescita dell’utile netto (+10,8% a/a a 689 milioni) e del dividendo per azione (+7,7% a 0,42 euro rispetto al 2016). Domani sarà presentata alla comunità finanziaria il nuovo piano industriale.
Arretra Exor (-2,3%), che segue la rotta tracciata dalle principali controllata quotate sul listino milanese.
Nel Mid Cap pesante calo per Banca Farmafactoring (-6,3%), nella settimana in cui è avvenuta la cessione tramite accelerated bookbuilnding del 10,1% del capitale.
Su Cerved (-3,2%) scattano le prese di profitto, dopo il trend positivo delle ultime sedute, grazie alla sottoscrizione degli accordi per lo special servicing di circa 14,5 miliardi di npl originati dal gruppo Mps.
Tiene Banca Ifis (+0,1%), grazie anche all’investimento da 40 milioni per finanziare Cerberus nell’ambito dell’acquisto di un portafoglio di crediti deteriorati.
Tra le Small Cap ancora in rosso Banca Intermobiliare (-2,9%), con gli investitori che restano in attesa che si sblocchi definitivamente la cessione della quota di controllo al fondo inglese Attestor.
Arretra anche Banca Sistema (-1,3%), nonostante l’accordo raggiunto con Deutsche Bank nel factoring.