Prevale la cautela sulle Piazze finanziarie internazionali, nel giorno della prima testimonianza davanti al Congresso statunitense di Jerome Powell. Intorno alle 15:50 i listini europei proseguono incerti, con il Ftse Mib di Milano (+0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,05%) che non si discostano significativamente dalla parità. Poco mossi anche gli indici statunitensi a Wall Street.
Dal testo del discorso che il nuovo presidente della Federal Reserve terrà alle 16:00 italiane emerge che la Fed continuerà ad alzare gradualmente i tassi di interesse perseguendo gli obiettivi di piena occupazione e stabilità dei prezzi.
Sul fronte macro, intanto, sono stati pubblicati i numeri preliminari di febbraio sull’indice dei prezzi al consumo in Germania. L’inflazione è tornata a crescere (0,5% m/m, +1,4% annuo, +1,2% a/a il dato armonizzato UE), seppur in misura leggermente inferiore delle attese. Dati in chiaroscuro, invece, negli Stati Uniti, con le scorte all’ingrosso migliori delle stime (+0,7%) ma gli ordini di beni durevoli in calo oltre le aspettative (-3,7%) a gennaio.
Le anticipazioni sulle parole di Powell e i dati sull’inflazione tedesca consentono al cambio euro/dollaro di bucare al ribasso la soglia di 1,23 mentre la coppia dollaro/yen supera quota 107. Tra le materie prime, l’oro scivola sotto i 1.330 dollari l’oncia, mentre il petrolio consolida i recenti guadagni con Wti e Brent rispettivamente a 63,8 e 67,2 dollari al barile, in attesa dei dati sulle scorte di domani.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del Btp italiano torna sotto il 2% e lo spread con il Bund si contrae a 133 punti base, complice la lieve risalita del tasso sul Bund.
Tornando a Piazza Affari, tra le big cap spicca POSTE ITALIANE (+5,9%) in scia alla presentazione del nuovo piano industriale al 2022. In evidenza anche MEDIASET (+2,3%) dopo il rinvio ad ottobre dell’udienza per risolvere il contenzioso con Vivendi e MONCLER (+2,8%) dopo la pubblicazione ieri a mercati chiusi dei risultati 2017.
I conti 2017 penalizzano LUXOTTICA (-2,6%), che scivola in fondo al Ftse Mib insieme a BREMBO (-2,3%), CNH (-1,5%). Sottotono anche PRYSMIAN (-1,5%) in attesa dei dati contabili e CAMPARI (-1,4%), che ha già diffuso i risultati al 31 dicembre. Ben intonate invece le banche e FCA (+1%).