ll Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1% e in linea all’analogo europeo (+0,7%), tenendo a galla il Ftse Mib (+0,1%).
Giornata positiva, dunque, per il comparto bancario che per ora non sembra avvertire le incertezze legate alle elezioni del prossimo 4 marzo. Il settore è stato sostenuto anche da un report positivo di Hsbc, che vede prospettive positive per il sistema tricolore nel medio periodo.
Nel listino principale si mettono in evidenza Unicredit (+1,5), Banco Bpm (+0,6%) Intesa Sanpaolo (+0,6%) grazie alla conferma del ‘buy’ da parte della banca d’investimento inglese con target price rispettivamente a 21 euro, a 3,6 euro e a 3,6 euro. Bene anche Ubi (+0,7%), che punta ad accelerare il de-risking tramite la cessione entro l’anno di un pacchetto da 1/1,5 miliardi di npl secondo indiscrezioni.
Recupera in extremis Mps (+0,1%) dopo il parziale rimbalzo di ieri, con il capo della segreteria tecnica del Mef, Fabrizio Pagani, che ha affermato che la banca toscana potrebbe avere un ruolo nel consolidamento bancario italiano.
Nel Mid Cap scatta qualche realizzo su Popolare di Sondrio (-1%) dopo il rialzo di ieri, mentre prevalgono gli acquisti su Credem (+0,7%), percepito tra gli istituti più solidi dal mercato.
Tra le Small Cap rallenta la corsa Carige (flat) dopo il rally degli ultimi giorni in scia all’ingresso del finanziere Raffaele Mincione con una quota del 5,4% del capitale, con quest’ultimo che avrebbe chiesto di poter essere rappresentato nel board.