Mercati – Marginali ribassi e inflazione in calo in Europa aspettando Pil Usa

Dopo aver temporaneamente riagguantato la parità il Ftse Mib torna in territorio negativo e intorno a mezzogiorno cede lo 0,2 per cento. In frazionale calo anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%).

Le Borse europee mantengono dunque un’intonazione perlopiù debole, all’indomani del primo intervento davanti al Congresso statunitense di Jerome Powell. Il nuovo presidente della Fed si è mostrato ottimista sull’economia americana e sulla ripresa dell’inflazione, mostrandosi favorevole ad un graduale ma continuo rialzo dei tassi. Parole che hanno rafforzato la convinzione di quattro ritocchi nel 2018, indebolendo i listini americani e riportando il rendimento del Tbond sopra il 2,9 per cento.

Particolarmente ricca l’agenda macroeconomica odierna, che prevede come appuntamento clou la seconda lettura preliminare relativa al Pil statunitense del quarto trimestre. In mattinata sono stati diffusi i dati di febbraio sull’inflazione dell’Eurozona, in calo come previsto all’1,2%, e sulla disoccupazione tedesca, stabile al 5,4% con un calo oltre le attese dei disoccupati (-22 mila). Inferiori alle stime i numeri di febbraio sull’inflazione in Italia e in Francia, così come i dati sull’attività manifatturiera cinese e sulla produzione industriale giapponese, mentre il Pil francese del quarto trimestre ha sostanzialmente confermato la prima rilevazione.

Sul Forex il dollaro, sostenuto dalle parole di Powell, è risalito fino a 1,222 nei confronti dell’euro mentre lo yen resiste in area 107,1 nei confronti del biglietto verde, dopo che la Bank of Japan ha ridotto gli acquisti di bond sulle scadenze più lunghe.

Tra le materie prime, l’oro scambia poco sopra 1.320 dollari l’oncia, poco mosso così come il petrolio in attesa dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa in uscita questo pomeriggio, con Wti e Brent rispettivamente a 63 e 66,7 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano si mantiene poco sotto il 2%, separato da un differenziale con l’omologo tedesco in area 131 punti base.

Tra le big cap di Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto FERRAGAMO (+2,6%) che ha annunciato il termine del mandato dell’amministratore delegato Eraldo Poletto con l’approvazione il prossimo 8 marzo da parte del cda del bilancio 2017.

Bene anche UNIPOL (+1,1%), LUXOTTICA (+0,9%) e LEONARDO (+0,9%), che ha ricevuto un ordine da 120 milioni per 26 elicotteri in Cina.

Ancora sottotono CAMPARI (-3,4%) dopo i conti diffusi ieri. Vendite anche su energetici e utilities, mentre le banche scambiano perlopiù in lieve territorio positivo.