Lo scorso lunedì Pirelli ha alzato il velo sui risultati del 2017, che hanno evidenziato dati in linea con le attese e i target individuati nel piano industriale 2017-2020, ad eccezione della riduzione del debito migliore rispetto alle aspettative.
Inoltre, la guidance fornita per l’esercizio in corso è stata sostanzialmente in linea alle stime e prevede una crescita solida dei principali aggregati, grazie al sempre maggiore contributo del segmento High Value sia a livello di fatturato (60%) sia di Ebit adjusted ante costi di start-up (83%) e alla capacità di contrastare l’aumento del costo delle materie prime con un favorevole product/mix.
Le reazioni delle banche d’investimento sono state positive ma caute, non stravolgendo particolarmente raccomandazioni e prezzi obiettivo del titolo.
Difatti, non sono stati apportati cambiamenti in merito ai giudizi che, secondo i dati raccolti da Bloomberg, mostrano 8 “buy”, 6 “hold” e 1 “sell”.
Le banche d’affari hanno invece messo mano al target price, rivisto da Mediobanca da 7,8 a 8 euro con “outperform”, Equita da 8,2 a 8,5 euro con “buy” e Berenberg da 6,2 a 7 euro con “hold”.
Sempre secondo quanto raccolto da Bloomberg, il target price medio a 12 mesi è quindi fissato, escludendo la revisione di Mediobanca, a 7,97 euro, con un upside del 6,4% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.
Gli analisti rimangono dunque positivi sul titolo, concordando con la guidance e le strategie di crescita messe in atto dal gruppo nel far fronte al sempre maggiore impatto negativo dei cambi e del costo delle materie prime.