Prysmian – Energy Projects e Telecom sostengono la gestione operativa nel 2017

Il gruppo ha chiuso il 2017 con ricavi in aumento del 4,4% a 7,9 miliardi e un Ebitda adjusted in crescita del 3,1% a 733 milioni, grazie all’incremento della redditività dei segmenti Energy Projects e Telecomunicazioni che ha più che compensato l’impatto negativo dei cambi. L’utile netto è diminuito del 7,7% a 227 milioni, principalmente a causa di oneri non ricorrenti legati all’acquisizione di General Cable. Deciso miglioramento dell’indebitamento finanziario netto, sceso di circa 100 milioni a 436 milioni grazie alla forte generazione di cassa e alla gestione del capitale circolante. Proposto un dividendo di 0,43 euro per azione.

Prysmian ha chiuso il 2017 con ricavi in crescita del 4,4% a 7,9 miliardi, leggermente superiori alle attese (7,8 miliardi il consensus) e con una variazione organica del -0,1 per cento.

Nel dettaglio, il segmento Energy Projects ha segnato una diminuzione organica del 4,8% a 1,49 miliardi, confermando comunque il solido trend di mercato con un order intake dei cavi e sistemi sottomarini pari a circa 1 miliardo.

Gli Energy Products hanno registrato una crescita organica dello 0,9% a 4,88 miliardi, grazie soprattutto alle performance positive in Nord Europa e Asia, mentre il Centro e Sud Europa e il Nord America hanno riportato una contrazione dei volumi.

Sostanzialmente stabili i ricavi del segmento Energy e Infrastructure a 3,27 miliardi, mentre quelli dell’Industriale & Network sono aumentati organicamente del 3,5% a 1,46 miliardi. Il Segmento Oil & Gs ha segnato un -10,8% a 273 milioni, penalizzato ancora dalla performance negativa del business SURF, mentre si evidenzia un recupero delle vendite nel comparto Core Oil & Gas Cables. Infine, il fatturato del segmento Telecomunicazione ha registrato una crescita organica del 5,3% a 1,26 miliardi, sostenuta dalla forte domanda di cavi ottici a livello globale.

Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda adjusted ha segnato un +3,1% a 733 milioni con una marginalità sostanzialmente stabile al 9,3%, nonostante l’impatto negativo dei cambi per 11 milioni. Tale performance ha beneficiato soprattutto dal miglioramento delle redditività dei segmenti Energy Projects e Telecomunicazioni, i cui margini sono saliti al 17,8% (+190 basis points) e al 17% (+300 basis points). In aumento anche l’Ebit adjusted, che ha segnato un +3,3% a 556 milioni con un’incidenza sui ricavi stabile al 7 per cento.

L’utile netto è diminuito del 7,7% a 227 milioni, risentendo soprattutto di oneri non ricorrenti legati all’acquisizione di General Cable e all’emissione del nuovo prestito obbligazionario convertibile.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito di circa 100 milioni a 436 milioni, battendo le attese (581 milioni) grazie alla forte generazione di cassa (FCFO pari 613 milioni) e al decremento del capitale circolante netto pari a 88 milioni.

Infine, il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo pari 0,43 euro per azione, stabile rispetto allo scorso anno, e ha deliberato di convocare l’Assemblea Straordinaria il prossimo 12 aprile in merito all’aumento di capitale da 500 milioni connesso all’acquisizione da 3 miliardi di General Cable.