Banche – Resiste il settore (+0,1%) con Unicredit (invariata) e Ubi (+0,2%)

ll Ftse Italia Banche termina con un leggero progresso dello 0,1% e facendo leggermente meglio dell’analogo europeo (-0,4%), contribuendo a limitare le perdite del Ftse Mib (-0,5%).

Il comparto riesce quindi a tenere, sostenuto forse anche dalle indiscrezioni su una possibile ulteriore proroga per un altro anno delle garanzie pubbliche concesse dallo Stato (Gacs) sui titoli emessi nell’ambito di una cartolarizzazione degli npl, rispetto all’attuale scadenza fissata per il prossimo 6 settembre. La notizia sarebbe molto positiva dato che diverse istituti hanno manifestato l’intenzione di farne richiesta nell’ambito delle prossime dismissioni di sofferenze. Inoltre, il Tesoro starebbe considerando l’eventualità di estenderne l’utilizzo anche agli unlikely to pay.

Nel listino principale Unicredit riesce a tenere la parità, dopo il +1,5% messo a segno nella seduta precedente dopo la conferma della raccomandazione d’acquisto da parte di Hsbc.

Rafforza i guadagni della giornata precedente Ubi (+0,2%), su cui Mediobanca ha ribadito il giudizio ‘outperform’ con target price a 5 euro. Moderato calo Bper (-0,1%), nel giorno in cui ha avviato il processo di cartolarizzazione un pacchetto di crediti deteriorati da 2 miliardi, mentre su Intesa Sanpaolo (-0,2%), Banco Bpm (-1,2%) e Mediobanca (-0,9%) scatta qualche realizzo dopo il trend positivo dell’ultimo mese.

Arretra ancora Mps (-0,5%), con il capo della segreteria tecnica del Mef Fabrizio Pagani che ha affermato che la banca toscana potrebbe avere un ruolo nel consolidamento bancario italiano, ma non nell’immediato.

Nel Mid Cap poco mossa Popolare di Sondrio (+0,1%) che attende il pronunciamento della Consulta sulla riforma delle popolari, mentre su Credem (-0,7%), che punta ad accrescere la propria quota di mercato nel privata banking, scatta qualche presa di beneficio.

Tra le Small Cap cedeCarige (-1,2%), con la Consob che a chiesto dettagli sulla lettera arrivata dal finanziare Raffaele Mincione al board, con cui il finanziere ha avanzato la richiesta di un posto in consiglio dopo avere acquistato il 5,4% del capitale della banca ligure.

Creval (-0,2%) interrompe il recupero delle ultime sedute nell’ottavo giorno dell’aumento di capitale da 700 milioni, con il consorzio di garanzia che cura l’operazione che non sarebbe dall’incertezza legata all’esito delle ormai imminenti elezioni sull’esito dell’operazione. Anche il prezzo dei diritti di opzione rallenta la corsa.