Fincantieri – Ricavi e ordini in aumento per Vard nel 2017

Vard, controllata all’80% da Fincantieri, ha alzato il velo sui risultati del quarto trimestre e dell’esercizio 2017.

Nel corso dello scorso anno il gruppo ha registrato nuovi ordini per 8,28 miliardi di NOK, di cui 3,79 nel quarto trimestre, per un portafoglio ordini complessivo salito a fine anno a 13,23 miliardi rispetto ai 12,65 del 2016.

La crescita negli ordinativi si è tradotta in un aumento del 9% dei ricavi a 8,6 miliardi di NOK, di cui 2,69 miliardi nel 4Q (+25%), sostenuti dalla maggiore attività dei cantieri in Romania e Vietnam.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda ante costi di ristrutturazione, ha visto un drastico calo dell’88% a 8 milioni di NOK nel quarto trimestre a causa del riapprezzamento del presumibile valore di realizzo dei vascelli in inventario, tradottosi in un decremento del 3% a 163 milioni a livello annuale.

Migliora invece il risultato operativo nel 2017, negativo per 91 milioni di NOK rispetto ai 142 del 2016, grazie principalmente ai minori costi di ristrutturazione e nonostante una perdita operativa più che triplicata (59 milioni) nel periodo ottobre-dicembre

La bottom line ha evidenziato una perdita netta quasi raddoppiata nel quarto trimestre a 133 milioni di NOK, collegata ad un sensibile aumento dei costi finanziari, che si è poi riflessa sull’esercizio terminato con una perdita annuale di 238 milioni.

Nell’anno in corso la società si aspetta di mantenere il buon posizionamento nel mercato delle navi da crociera e di rafforzarsi nel segmento “Fisheries and Aquaculture”. Nonostante i segnali di ripresa a medio-lungo termine, permangono i rischi nel mercato offshore, dove la società ha postposto la consegna di alcuni progetti a causa delle ristrutturazioni finanziarie in corso presso alcuni clienti. Infine, continuano le negoziazioni con il governo norvegese per la costruzione di tre navi della guardia costiera.

Da ultimo, si ricorda che è in corso un OPA da parte di Fincantieri sulle azioni di VARD, al momento detenute all’80,24 per cento, allo scopo di procedere al delisting della società dalla Borsa di Singapore.