Giornata in rosso per le Borse europee, in scia alle perdite registrate dai listini americani e asiatici in precedenza, in attesa della seconda testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell.
Intorno a mezzogiorno, a Milano il Ftse Mib cede lo 0,9%, sostanzialmente in linea con il Cac 40 di Parigi (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%). Il Dax di Francoforte arretra dell’1,4% mentre il Ftse 100 di Londra limita i danni a -0,5%, complice il recente indebolimento della sterlina.
La mattinata è stata ricca di appuntamenti macro, con gli indici Pmi manifatturieri di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed Eurozona che continuano a segnalare un’espansione del settore seppur a tassi di crescita più contenuti rispetto ai record fatti registrare negli ultimi mesi. Stabile a gennaio il tasso di disoccupazione dell’Eurozona all’8,6%, mentre in Italia risale all’11,1 per cento.
Sul Forex il dollaro viaggia sui massimi di circa 6 settimane nei confronti dell’euro (1,219), spinto dai toni piuttosto restrittivi utilizzati martedì da Powell. Tiene le posizioni lo yen (USD/JPY 106,8) mentre il governatore della Bank of Japan Haruiko Kuroda ha dichiarato che la normalizzazione della politica monetaria dovrà essere molto graduale per evitare shock all’economia.
La sterlina si mantiene sui valori della vigilia, indebolita dalla bozza di trattato che l’Unione Europea intende presentare a Londra, nella quale si legge che l’Irlanda del Nord farà parte dell’unione doganale dell’Ue e la Corte di Giustizia Europea sarà l’arbitro per eventuali dispute legali tra Londra e Bruxelles sui futuri accordi diplomatici che regoleranno la Brexit.
Tra le commodities prosegue la discesa delle quotazioni del greggio penalizzate dal report Eia che ha segnalato un aumento delle scorte americane e dal continuo incremento della produzione shale. Wti e Brent cedono lo 0,8-0,9% rispettivamente a 61,1 e 64,2 dollari al barile. In discesa anche l’oro, a 1.312 dollari l’oncia, frenato dal rafforzamento del biglietto verde.
Calo generalizzato dei rendimenti obbligazionari, con il Bund decennale in area 63 centesimi e il Btp all’1,96%, separati da uno spread di 133 punti base, mentre il Treasury si attesta al 2,84 per cento.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap brilla LUXOTTICA (+4,2%), che ha avuto l’ok dall’Antitrust europea per la fusione con Essilor. Segni lievemente positivi anche per ITALGAS (+0,5%) e FERRAGAMO (+0,2%), mentre sul resto del listino prevalgono le vendite.
Sottotono A2A (-1,1%) che pubblicherà oggi i dati di preconsuntivo, debole anche BANCA GENERALI (-0,4%) in attesa dei risultati.
In calo FCA (-2%), che prosegue i lavori per la separazione di Magneti Marelli, così come STM (-2%), PIRELLI (-2,5%) e CAMPARI (-3,3%), che prosegue la discesa partita con i conti.