Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un frazionale calo 0,5% e leggermente al di sotto dell’omologo europeo (+0,1%), riuscendo a contenere in rosso anche grazie alla tenuta del comparto bancario (+0,1%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,5%).
Pausa di riflessione per il comparto dell’asset management che ieri era stato sostenuto dall’ottimo avvio di 2018 della raccolta netta (flussi positivi per 9,9 miliardi). Termina in controtendenza Fineco (+0,4%), a testimonianza della fiducia di cui gode presso gli investitori in scia agli ottimi risultati raggiunti in questi anni. Regge l’urto Anima (+0,1%).
Poste Italiane (+0,3%) rafforza lo scatto di quasi il 6% realizzato nella seduta precedente in scia alla presentazione del nuovo piano industriale 2018/22, su cui anche diversi analisti si sono espressi positivamente confermando la raccomandazione ‘buy’ sul titolo.
Tornando le vendite su Exor (-0,7%), reduce da due sedute positive supportata dalla conferma nei giorni scorsi dei giudizi ‘outperform’ e ‘buy’ da parte di Mediobanca e Kepler Cheuvreux.
Nel Mid Cap arretra doBank (-1,5%), che ha annunciato lo scioglimento del patto parasociale tra Fortress e alcuni principal della stessa in relazione a 173.522.985 azioni (al 31 marzo 2017) di Fortress, entità a tale data al vertice della catena partecipativa del gruppo specializzato nella gestione degli npl.
Parziale recupero per Banca Farmafactoring (+0,6%), dopo il crollo dei giorni scorsi seguito alla cessione del 10,1% del capitale tramite un accelerated bookbuilding.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+0,3%), con gli investitori che restano in attesa che si sblocchi definitivamente la cessione della quota di controllo al fondo inglese Attestor.