Il gruppo, attivo nelle infrastrutture relative al trasporto e alla distribuzione di energia elettrica, dati e materiali, ha archiviato il 2017 con ricavi pari a 175,5 milioni, in crescita del 36,6% rispetto al 2016. In aumento i margini operativi, con l’Ebitda adjusted quasi raddoppiato a 22,9 milioni e l’Ebit adjusted che diventa positivo per 8,2 milioni. Il 2017 si è chiuso con una perdita netta di 1,4 milioni, rispetto al deficit di 4 milioni del medesimo periodo del 2016.
Tesmec ha chiuso l’esercizio 2017 con ricavi del gruppo aumentati a 175,6 milioni (+36,6% a/a), grazie all’andamento positivo di tutti i settori di attività del gruppo.
In particolare, il settore Trencher ha registrato nel 2017 ricavi per 106 milioni (60% del fatturato consolidato), con un incremento del 31,6% rispetto al 2016, in relazione allo sviluppo delle attività di servizio nei settori delle energie rinnovabili e delle telecomunicazioni. Il comparto Ferroviario ha consuntivato ricavi pari a 17,4 milioni (10% sul totale) contro 5,7 milioni nel 2016. Il miglioramento è attribuibile alla fase di sviluppo delle attività di produzione relative agli importanti ordinativi acquisiti. Le vendite del settore Energy sono salite del 23,4% a 52 milioni (circa il 30% del giro d’affari complessivo), grazie a una generale ripresa degli investimenti infrastrutturali nei Paesi Emergenti. A livello geografico, si segnala nel 2017 oltre l’80% dei ricavi è stato realizzato all’estero.
Il portafoglio ordini totale segna un rialzo del 7,73% a/a salendo dai 181,0 milioni ai 195 milioni del 31 dicembre 2017.
L’Ebitda adjusted, al netto di costi non ricorrenti per complessivi 2,2 milioni, risulta pressoché raddoppiato a 22,9 milioni, con una marginalità salita dal 9% a 13%, nonostante siano stati effettuati consistenti investimenti in Ricerca & Sviluppo, che non hanno inciso sulla reddittività grazie a importanti contributi nei vari Stati a forte innovazione. L’Ebit adjusted inverte il segno registrando un valore positivo di 8,2 milioni (-1,2 milioni nel 2016).
Sulla gestione finanziaria, che salda con oneri netti pari a 7,6 milioni, contro 2,6 milioni del 2016, pesano soprattutto le differenze cambio negative.
L’esercizio si chiude così con una perdita netta di 1,4 milioni, in calo del 63,4 per cento.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2016, è diminuito di circa 11,5 milioni a 96,7 milioni, grazie a un’importante generazione di cassa positiva per 26,8 milioni, nonostante l’attività di investimento abbia assorbito oltre 19 milioni.