Amplifon – Sostanziale stabilità della marginalità nel 2017

Nel 2017 il gruppo riporta ricavi pari a 1.266 milioni, in progresso dell’12,5% a cambi costanti (+11,7% a cambi correnti) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Tale dinamica media da un lato una crescita organica del 6,6% e il contributo delle acquisizioni (+5,9%) e dall’altro un effetto cambio negativo (-0,8%).

I ricavi per area geografica evidenziano che il principale mercato è rappresentato dall’area Emea, che contribuisce per il 67,6% con circa 856 milioni (+13,5%), cui seguono l’area americana, che esprime il 18,1% dei ricavi, pari a 229 milioni (+6,5%) e quella dell’Asia e Oceania che, con 179 milioni (+9,9%) rappresentano la quota restante.

La dinamica positiva del fatturato si amplifica a livello di margini operativi con l’Ebitda e l’Ebit, che crescono rispettivamente da 186,9 milioni a 212,5 milioni (+13,7%) e da 127 a 149,7 milioni (+17,8%). Per contro, i relativi margini risultano sostanzialmente stabili rispetto al periodo di confronto, rispettivamente +0,3% l’Ebitda margin e +0,6% l’Ebit margin.

L’utile netto sale del 57,5% a 100,5 milioni beneficiando anche di una minore incidenza delle imposte, con un tax rate passato al 22,9% dal precedente 40,6 per cento.

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 296,3 milioni, in aumento di 71,9 milioni rispetto al dato di fine 2016 principalmente per effetto degli assorbimenti di cassa a seguito di importanti investimenti per attività di M&A.

Il management si attende un proseguimento del favorevole trend di crescita dei ricavi e dei principali indicatori di redditività. Tale performance sarà trainata dai consistenti investimenti in marketing finalizzati ad aumentare il tasso di penetrazione delle soluzioni per l’udito e a sostenere la crescita organica, dal contributo delle acquisizioni mirate nei Paesi chiave e dal costante focus sull’execution. Confermata la propria fiducia nel raggiungimento degli obiettivi di medio-termine.

Il Cda propone all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,11 euro per azione, per complessivi 24,1 milioni e di attribuire la restante quota di utile, pari a circa 40,7 milioni, a utili portati a nuovo.