Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un ribasso complessivo del 3,4% tornando sotto i 22 mila punti, appesantito soprattutto dalla flessione di venerdì in scia all’annuncio di Trump sull’introduzione di dazi all’importazione di acciaio e alluminio.
L’ottava è stata caratterizzata inoltre dalla prima duplice apparizione del neo presidente della Fed Jerome Powell al Congresso Usa, che ha sostanzialmente cementato le aspettative di quattro interventi sul costo del denaro quest’anno da parte della Banca centrale americana.
In deciso rosso anche il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali, che ha segnato un -4,5% w/w sostanzialmente in linea al -4,6% del corrispondente indice europeo. Tra i titoli del comparto, male Buzzi (-4,5% w/w), mentre ha resistito poco sopra la parità Zignago Vetro (+0,5% w/w).
Limitano i danni Cir (-2,8% w/w), Gima TT (-2,2% w/w) e Biesse (-3,8% w/w), quest’ultima anche grazie ai giudizi positivi degli analisti seguiti alla presentazione dell’aggiornamento del piano industriale 2018-2020. Banca Akros ha rivisto il target price da 40,4 a 48,6 euro, confermando la raccomandazione ‘accumulate’, mentre Banca Imi ha alzato il prezzo obiettivo 43,2 a 50,5 euro ribadendo il giudizio ‘add’.
Le vendite hanno colpito invece soprattutto Datalogic (-7% w/w), Interpump (-5,4% w/w) e Cementir (-4,8%), mentre nel segmento delle piccole capitalizzazioni argina le perdite Prima Industrie (-1,7% w/w) dopo i forti risultati 2017 diffusi venerdì nel tardo pomeriggio.