Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude la settimana con un forte ribasso del 5,1% e sotto-perfomando di quasi due punti percentuali l’omologo europeo (-3,5%), risentendo anche delle vendite sul comparto bancario (-1,7%) e facendo peggio del Ftse Mib (-3,4%).
L’ottava sottotono del settore creditizio si ripercuote sui titoli dell’asset management, che riportano cali compresi tra l’1% e il 3 per cento. Tuttavia, il comparto continua a godere di ottima salute, come dimostrato dall’ottima partenza della raccolta netta nel 2018 (flussi positivi per 9,9 miliardi a gennaio).
Sale Poste Italiane (+2,3%) in scia alla presentazione del nuovo piano industriale 2018/22, i cui principali target economico/finanziari al 2022 sono: risultato operativo a 1,8 miliardi, utile netto a 1,2 miliardi, Roe al 13% e attività finanziarie in crescita a 581 miliardi. Il dividendo è previsto in aumento del 5% annuo fino al 2020 (0,42 euro a fine 2017), mentre dal 2021 è previsto un pay-out minimo del 60 per cento.
Chiude in pesante rosso Exor (-7,7%), risentendo della performance fortemente negativa delle principali controllate quotate.
Recupera leggermente Banca Farmafactoring (+0,2%), dopo il tonfo dei giorni scorsi seguito alla cessione del 10,1% del capitale tramite un accelerated bookbuilding.
Bene DeA Capital (+1,4%), che sta completando la dismissione degli immobili non ritenuti più core.
Realizzi su Cerved (-5,7%), con il mercato che è rimasto indifferente ai buoni risultati riportati nel 2017 (utile netto cresciuto del 6,8% a 98,2 milioni rispetto al 2016). Nel mese di giugno, il gruppo prevede di organizzare un secondo Investor Day a Londra e Milano in cui rimarcherà i punti saldi della strategia e illustrerà gli obiettivi economico-finanziari di medio/lungo termine del gruppo.
Tra le Small Cap indietreggia nuovamente Banca Intermobiliare (-4,3%), con gli investitori che restano in attesa che si sblocchi definitivamente la cessione della quota di controllo al fondo inglese Attestor che ormai dovrebbe avvicinarsi.
Resiste meglio alle vendite Banca Sistema (-0,9%), dopo il recente accordo con Deutsche Bank nel factoring e supportata anche dalla conferma dell’indicazione d’acquisto da parte di alcuni broker.