Mps rischia che vengano attivati i tagli automatici fissati dalla Bce se non centra i target finanziari fissati dalla Commissione Europea per due trimestri consecutivi.
Le misure previste da Bruxelles in occasione dell’autorizzazione alla ricapitalizzazione precauzionale prevedono, infatti, che scattino delle misure automatiche di contenimento dei costi in caso per due trimestri i conti siano sotto alle attese.
E, secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa, i segnali sull’andamento del primo trimestre non sono affatto incoraggianti. Per questo l’Ad Marco Morelli sarebbe già al lavoro per studiare nuovi risparmi prima che venga attivata la procedura. Il manager sta analizzando le spese di struttura generali, le consulenze esterne e le forniture. Un lavoro di dettaglio e non facile visto che sono oramai diversi anni che il vertice della banca è al lavoro per limare i costi. Quello che Morelli non vuole toccare è il costo del lavoro, dopo gli accordi sindacali sul piano di uscite che hanno visto nel 2017 la riduzione 1.800 dipendenti, e i nuovi accordi di fine 2017 sui salari. Anche perché per riprendere l’attività commerciale il numero uno di Mps è convinto che si debba tenere una certa motivazione nel personale.
Altra misura che potrebbe essere vagliata è quella di nuove dismissioni di attività oppure di immobili.
Intanto a Piazza Affari le azioni Mps rimbalzano leggermente in linea con il settore, dopo i pesanti cali dei giorni scorsi che le hanno portate a ridosso della soglia dei 3 euro. Attorno alle ore 10:00 i titoli segnano un aumento dello 0,8% a 3,07 euro.