Saipem – Un 2017 in chiaroscuro

Saipem archivia il 2017 con ricavi consolidati pari a 8.999 milioni, in diminuzione di circa il 9,8% a/a. Una dinamica riconducibile sopratutto al minor apporto dei ricavi della divisione Engineering & Construction Offshore (che rappresenta oltre il 40% del fatturato del gruppo), in calo del 20,6% a 3.692 milioni, in relazione alla riduzione dei volumi in Kazakhstan e in America Centro Sud, solo in parte compensati dai maggiori volumi sviluppati in Nord Africa e in Medio Oriente.

Per quanto concerne la divisione Floaters, il fatturato è diminuito a 674 milioni (-34,1%) a causa dei minori volumi registrati in Africa Occidentale.

Aumentano invece i ricavi della divisione Engineering & Construction Onshore, pari nel 2017 a 3.530 milioni (+23,6%), grazie ai maggiori volumi di attività in Medio ed Estremo Oriente e in Kazakhstan.

La divisione Drilling Offshore riporta un fatturato di 613 milioni (-32,1% a/a), scontando i minori ricavi registrati dalla piattaforma semisommergibile Scarabeo 9 e Scarabeo 7 e dall’assenza di attività nell’intero esercizio dei mezzi di perforazione autosollevanti Perro Negro 2 e Perro Negro 3.

La divisione Drilling Onshore registra ricavi pari a 490 milioni, in calo del 9,8%, con una dinamica che ha scontato una ulteriore riduzione delle attività in Sud America.

L’Ebitda adjusted, al netto delle componenti straordinarie, si attesta a 964 milioni, in contrazione del 23,9%. Un andamento che si ricollega all’Offshore Drilling, principalmente a causa dei minori impegni contrattuali della flotta, all’E&C Offshore per la riduzione di volumi sopracitata e all’E&C Onshore che nel quarto trimestre 2017 sconta gli effetti negativi dell’arbitrato internazionale LPG.

La dinamica dell’Ebitda prosegue poi a livello di Ebit adjusted, che registra una diminuzione del 24,4% a 440 milioni.

Aumenta a 232 milioni il saldo negativo della gestione finanziaria, rispetto ai -136 milioni del 2016, mentre diminuiscono nettamente gli oneri non ricorrenti, pari a 314 milioni dai 2.081 dell’esercizio precedente e riconducibili nello specifico a svalutazioni di asset.

Il risultato netto di competenza dei soci registra una perdita netta di 328 milioni, in forte diminuzione rispetto al deficit di 2.087 milioni del 2016.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 si è attestato a 1.296 milioni, in calo di 154 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2016 (1.450 milioni). Il leverage (debito netto/patrimonio netto) è pari a 0,282x, in calo rispetto ai 0,297x al 31 dicembre 2016.

Il Free cash flow del trimestre è stato di 190 milioni contro i 698 milioni del 2016. Gli investimenti tecnici sono stati invece pari a 262 milioni, in calo rispetto ai 296 milioni del 2016.

Nel corso dell’esercizio 2017, Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 7.399 milioni (8.349 milioni nel 2016). Il portafoglio ordini residuo al 31 dicembre 2017 ammonta a 12.363 milioni, di cui il 38% è attribuibile alla divisione Engineering & Construction Offshore e il 48% alla divisione Engineering & Construction Onshore. Per circa la metà degli ordini residui, pari a 6.367 milioni, è prevista la realizzazione nell’anno in corso.

Il Cda, considerate le incertezze derivanti dallo scenario di mercato, ha deliberato di non proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo.

Il management ha infine indicato la guidance per l’esercizio 2018, stimando:

  • ricavi pari a circa 8 miliardi di euro;
  • L’Ebitda adjusted superiore al 10%;
  • investimenti tecnici pari a circa 300 milioni di euro;
  • indebitamento in calo a circa 1,100 milioni.