ll Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,5% e isovra-performando di oltre un punto percentuale l’analogo europeo (+0,4%), portandosi dietro anche Ftse Mib (+1,2%).
Sul comparto bancario, dunque, si attenua l’incertezza generata dall’esito delle elezioni, che hanno visto il prevalere dei movimenti populisti. L’attenzione degli investitori resta puntata sulla ormai imminente divulgazione delle proposte definitive di Commissione Europea e Bce per la gestione dei crediti deteriorati.
Acquisti generalizzati sui titoli del listino principale, sostenuti anche da alcune considerazioni positive da parte degli analisti. Bene Intesa Sanpaolo (+1,1%) con l’Ad della controllata Fideuram che ha dichiarato che si punta all’espansione all’estero con la Svizzera al centro del progetto, e Bper (+1,9%) con l’attuale board al lavoro della lista da maggioranza da presentare in vista dell’assemblea del 14 aprile che dovrà rinnovare lo stesso.
In luce Mediobanca (+1,7%), nel giorno in cui ha perfezionato l’accordo di partnership strategica con la svizzera RAM AI. La performance è supportata anche dall’avvio della copertura con un ‘buy’ da parte di Deutsche Bank con target price a 12,1 euro.
Nel Mid Cap gli acquisti premiano ancora Popolare di Sondrio (+1,4%) che resta in attesa de pronunciamento della Consulta sulla riforma delle popolari ormai vicino, mentre su Credem (-0,3%) scatta qualche presa di profitto dopo il trend positivo degli ultimo giorni.
Tra le Small Cap cede Carige (-1,2%), dopo che il cda ha fatto sapere che non sussistono i motivi per l’ingresso del neo azionista Raffaele Mincione. Inoltre, lo stesso board ha approvato i conti definitivi del 2017 che hanno evidenziato una perdita netta superiore rispetto a quanto comunicato lo scorso 9 febbraio e pari a 388,4 milioni.
In ribasso anche Creval (-1%), il cui aumento di capitale da 700 milioni si chiuderà oggi.