Il Gruppo quotato su Aim Italia dal 13 giugno 2017 si pone l’obiettivo di accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella comprensione e nell’attuazione della trasformazione digitale, favorendone l’incontro con i migliori fornitori tecnologici. La priorità strategica consiste quindi nel consolidare la leadership nel “marketplace” delle vendita e acquisto di innovazioni digitali e dei servizi di advisory connessi. Le recenti acquisizioni e quelle già nei radar daranno una marcia in più per internalizzare competenze avanzate e per acquisire quote di mercato.
- Andrea Rangone, CEO di Digital360, delinea le priorità strategiche
- La mission
- Le linee di business
- Risultati economici conseguiti e attese per l’esercizio 2017
- Gli investimenti in piattaforme tecnologiche
- L’ampliamento dell’offerta editoriale
- L’ampliamento delle practice di Advisory: il lancio della consulenza in ambito Cyber Security
- L’acquisizione di Effettodomino e di IQ Consulting
- Il titolo sovraperforma il Ftse Aim Italia dalla quotazione, per CFO Sim vale 1,35 euro
- Criticità
Digital360 ha chiuso positivamente il primo semestre 2017 e stima di chiudere il 2017 sostanzialmente in linea con le attese . Il 2017 è stato l’anno della quotazione al mercato Aim che ha consentito al Gruppo di raccogliere nuove risorse finanziarie per continuare il suo percorso di sviluppo.
Nel corso dell’anno, infatti, Digital360 ha notevolmente accelerato gli investimenti in innovazione. Grazie a Effettodomino, acquisita a fine anno,e di IQ Consulting, acquisita a marzo 2018, le competenze del Gruppo sono state potenziate e l’offerta di servizi online è stata arricchita.
Tuttavia, la vera partita si giocherà nel medio termine. Digital360 sta rivoluzionando il modo di gestire il mercato dell’innovazione digitale, che in Italia vale circa 70 miliardi ed è in continua crescita (fonte Anitec –Assinform). Una missione che si potrebbe definire culturale, in quanto mira a creare e diffondere quella “cultura digitale” che rappresenta il principale motore di crescita e di ammodernamento del nostro Paese.
Secondo questo principio, è priorità strategica di Digital360 consolidare la leadership nel “marketplace” dell’ innovazione digitale, posizionandosi, da una parte, come partner di riferimento dei fornitori di questa innovazione (vendor, technology provider, software house, system integrator, startup, ecc.), e dall’altra, come interlocutori privilegiati di imprese e pubbliche amministrazioni che questa innovazione devono capirla e cavalcarla. Per far questo il gruppo sta investendo e integrando molteplici piattaforme tecnologiche per rendere maggiormente scalabile il modello di business, soprattutto nei confronti delle Pmi.
Per accelerare la crescita, Digital360 intende proseguire l’espansione del network di portali e contenuti e l’ampliamento delle practice di advisory in nuovi ambiti, attuando nel contempo un ulteriore potenziamento dell’ingegnerizzazione e digitalizzazione dei servizi proposti per raggiungere meglio anche le imprese di minori dimensioni. Inoltre, sono già in programma nuove acquisizioni strategiche di società integrabili con le attività del Gruppo.
Andrea Rangone, CEO di Digital360, delinea le priorità strategiche
“Consolidare la leadership nel ‘marketplace’ della vendita e acquisto di innovazioni digitali (industry 4.0, cloud, internet of things, big data, artificial intelligence, gdpr, ecc.) e dei servizi di advisory connessi, investendo in piattaforme tecnologiche e proseguendo nel contempo l’espansione del network di portali e l’ampliamento delle practice di advisory, per una sempre maggiore penetrazione in tutte le frontiere dell’innovazione tecnologica e della nuova economia digitale”. Sono questi i principali obiettivi di Digital360, descritti dall’amministratore delegato Andrea Rangone.
A tale scopo, già nel corso del 2017, il Gruppo ha notevolmente incrementato gli investimenti, sfruttando le risorse garantite dallo sbarco in Borsa. Risorse che nei prossimi mesi verranno utilizzate anche per rendere maggiormente scalabile il modello di business, per potenziare l’ingegnerizzazione e la digitalizzazione dei processi, penetrando così le fasce di mercato caratterizzate da imprese di piccole e medie dimensioni, e infine per realizzare acquisizioni strategiche da integrare con le attività del gruppo.
Finora “i risultati economici sono in linea con i piani”, afferma il Ceo, “ma la vera partita si giocherà nel medio termine: stiamo rivoluzionando, con le nostre piattaforme digitali, il modo di gestire un intero mercato, quello dell’innovazione digitale, che in Italia vale circa 70 miliardi ed è in continua crescita”.
La mission
La ‘missione’ di Digital360 è di accompagnare le imprese e le pubbliche amministrazioni nella comprensione e nell’attuazione della trasformazione digitale, favorendo l’incontro con i migliori “portatori” di innovazione. Digital360 concretizza questa missione attraverso una piattaforma multicanale (MatchMaking Platform), basata su contenuti, servizi premium, eventi, lead generation, advisory e coaching, che ha l’obiettivo di mettere in collegamento tra loro domanda e offerta di innovazione digitale.
Da una parte ci sono oltre 4 milioni di imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni; dall’altra più di 90 mila fornitori tecnologici fortemente differenziati e frammentati tra loro, tra cui telco, software house, rivenditori ict, agenzie media, e-commerce e startup.
Come spiega lo stesso Andrea Rangone, si tratta di “una missione prima di tutto culturale: vogliamo creare e diffondere quella ‘cultura digitale’ che rappresenta il principale motore di crescita e di ammodernamento del Paese, colmando l’asimmetria informativa strutturalmente esistente tra le imprese e le pubbliche amministrazioni, che devono innovarsi attraverso soluzioni e servizi digitali, e le società specializzate (vendor) che offrono queste soluzioni”. I servizi in questione possono essere di diversa natura, da quelli più tradizionali come software gestionali e CRM, a quelli più innovativi come internet delle cose e intelligenza artificiale.
Le linee di business
L’attività di Digital360 si sviluppa principalmente lungo due linee di business, Demand Generation e Advisory, che generano rispettivamente circa il 75% e il 25% dei ricavi totali (dati al 30 giugno 2017) e nelle quali si contano rispettivamente 440 e 140 clienti circa.
La prima linea di business si rivolge ai tutti i portatori di innovazione digitale – vendor, technology provider, software house, system integrator, startup, ecc. – per supportarli nel raggiungere meglio il proprio mercato, attraverso una gamma ampia e unica di servizi di marketing innovativi – story telling, smart PR, posizionamento SEO e social, lead generation, marketing automation, eventi, webinar.
La seconda linea di business, l’Advisory, in rapida espansione e sviluppo, si rivolge invece alle imprese e alle pubbliche amministrazioni che vogliono intraprendere percorsi di innovazione digitale, per affiancarle e supportarle in tutte le fasi di tali processi.
Le due linee di business operano in un mercato che, secondo i dati di Anitec-Assinform, vale in Italia all’incirca 70 miliardi e presenta un tasso di crescita costante. Le maggiori prospettive di crescita riguardano i segmenti dell’Internet of Things, del Cloud Computing, della Cyber Security, dei Big Data e Analytics.
Il business model della società guidata da Rangone, che punta a crescere nelle metodologie fortemente ingegnerizzate e nella consulenza online, consente di fornire servizi ad alto valore aggiunto con costi limitati per il cliente, permettendo lo sviluppo di economie di scala. Ad oggi il 45% dei progetti è ingegnerizzato, il che consente margini più alti e un minor rischio di non raggiungere i target pianificati.
Risultati economici conseguiti e attese per l’esercizio 2017
In attesa del Cda di bilancio per l’esercizio 2017, previsto per prossimo il 29 marzo, gli ultimi dati contabili disponibili sono quelli al 30 giugno 2017, da cui si evincono già in parte gli effetti positivi degli investimenti intrapresi nell’anno, che hanno generato una crescita del fatturato e un Ebitda positivo per 0,7 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 ammontava a 1,9 milioni, in contrazione rispetto ai 5,7 milioni di fine dicembre 2016, con una struttura patrimoniale fortemente rafforzata a 7,6 milioni di euro per effetto essenzialmente dell’incasso dei proventi derivanti dalla quotazione al mercato Aim di Borsa Italiana, al netto delle spese di quotazione.
Gli investimenti in piattaforme tecnologiche
La principale priorità strategica di Digital360 per i prossimi mesi consiste nel “consolidare la leadership nel ‘marketplace’ dell’innovazione digitale”, spiega Rangone, “posizionandosi, da una parte, come partner di riferimento dei fornitori di questa innovazione (vendor, technology provider, software house, system integrator, startup, ecc.), e dall’altra, come interlocutori privilegiati di imprese e pubbliche amministrazioni che questa innovazione devono capirla e cavalcarla”.
Per fare questo, Digital360 sta investendo e integrando molteplici piattaforme tecnologiche (Content Management System, Customer Relationship Management, Marketing Automation, ecc.), indispensabili per svolgere al meglio questa funzione di “match-making” tra le imprese e le pubbliche amministrazioni che cercano innovazioni digitali e i fornitori che le offrono sul mercato. “Dobbiamo essere sempre più capaci di comprendere le esigenze dei manager e degli imprenditori che navigano sui nostri portali per capire l’innovazione digitale (ad esempio industria 4.0 o blockchain), fornire i contenuti e i servizi informativi e di advisory che meglio soddisfano le loro esigenze, fino a metterli in contatto con i fornitori più indicati”, afferma il Ceo, che aggiunge: “gli investimenti nelle piattaforme digitali ci consentono, inoltre, di rendere maggiormente scalabile il nostro modello di business, soprattutto nei confronti delle imprese di più piccole dimensioni”.
L’ampliamento dell’offerta editoriale
Il 2017 è stato per Digital360 l’anno della quotazione al mercato AIM di Borsa Italiana, un’operazione che ha consentito di raccogliere nuove risorse finanziarie per crescere ed investire. “Nel corso dell’anno”, dichiara Rangone, “abbiamo notevolmente accelerato gli investimenti in innovazione, lungo tre direttive principali. Per gestire al meglio i progetti è stata creata un’unità organizzativa dedicata, ‘Innovation’, che aggrega professionalità all’avanguardia nel mondo digitale.”
Oltre allo sviluppo delle nuove piattaforme tecnologiche abilitanti la “match-making platform” descritta in precedenza, il secondo aspetto su cui si è concentrata l’attenzione è stato l’ampliamento dell’offerta di contenuti. Con il lancio delle ultime tre testate online (AI4Business, BigData4Innovation e Blockchain4Innovation), il network di Digital 360 conta oggi 40 fra testate online e cartacee, siti e newsletter, con un livello di profondità e specializzazione unico in Italia.
Le nuove testate, dedicate a Intelligenza Artificiale, Big Data e Data Science, Blockchain e Cryptocurrency, nascono come risposta concreta alla domanda di conoscenza, di aggiornamento e di servizi che contraddistingue questa importante fase del mercato dell’innovazione digitale. Il tutto all’interno della strategia del Gruppo che, come evidenziato da Rangone, “prevede l’ideazione e il lancio di testate ‘verticali’ focalizzate sui temi di frontiera più promettenti dell’innovazione digitale”.
L’ampliamento delle practice di Advisory: il lancio della consulenza in ambito Cyber Security
La terza direttiva di sviluppo riguarda il lancio di nuove practice di advisory. Nel 2017, in particolare, Digital360 ha costituito una nuova area dedicata alla gestione dell’Information & Cyber Security, rinforzando il team esistente con alcuni dei più noti professionisti del settore, come Gabriele Faggioli, Ad di Partners4 Innovation nonché Presidente di Clusit (l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Information Security and Privacy del Politecnico di Milano.
Il gruppo, attraverso la propria controllata Partners4 Innovation, intende così dare risposta alla crescente domanda di supporto da parte di aziende e pubbliche amministrazioni che, specie alla luce della crescente digitalizzazione dei loro processi e servizi e dei sempre più stringenti obblighi di compliance, hanno la necessità di garantire la riservatezza e l’integrità dei dati a disposizione.
Secondo il Clusit, dal 2016 l’Italia entra nella top ten degli Stati in cui si sono verificati gli incidenti informatici più gravi nel mondo, con un incremento del 100%, in soli 5 anni, degli attacchi perpetrati con successo dai cyber criminali. A fronte di questo si stima che gli investimenti in sicurezza informatica, pari a quasi 1 miliardo nel 2016, siano destinati a crescere rapidamente. Si è quindi colta l’importante opportunità di affiancare imprese e pubbliche amministrazioni aiutandole a sviluppare i necessari modelli di gestione di persone, processi e strumenti funzionali al loro business ed ai loro obiettivi.
L’acquisizione di Effettodomino e di IQ Consulting
“Per accelerare la crescita”, afferma il Ceo, “abbiamo effettuato alcune acquisizioni strategiche e altre sono nel radar, sia per internalizzare competenze avanzate che per acquisire quote di mercato”.
A tal proposito, a fine 2017 Digital360 ha acquisito il 51% di Effettodomino, un’innovativa agenzia di marketing digitale e lead generation che ha permesso a Digital360 di potenziare le competenze del Gruppo e arricchire l’offerta di servizi online. Digital360 ha inoltre un’opzione, esercitabile nel 2020, per acquisire il restante 49% ad un prezzo che verrà determinato sulla base di ricavi ed Ebitda di Effettodomino al 31 dicembre 2019.
L’integrazione di Effettodomino nel gruppo genera effetti positivi immediati, creando forti sinergie senza necessità di ulteriori investimenti, grazie all’elevata complementarietà degli assets reciproci. Effettodomino è tra le prime società in Italia a specializzarsi nella Marketing Automation, la frontiera del marketing digitale che consente, attraverso sofisticate piattaforme software, di gestire tutti i processi di marketing online fino alla generazione di nuovi clienti.
Un mercato in fortissima crescita che, secondo le stime dell’istituto di ricerca MarketsandMarkets, avrà un valore pari a 5,5 miliardi di dollari nel 2019. Secondo i dati dell’ultimo rapporto di Salesforce già nel 2017 il 67% delle aziende leader di mercato utilizza una piattaforma di Marketing Automation.
Nel 2018 si è appena conclusa inoltre l’acquisizione del 51% di IQ Consulting (IQC), spin-off accademica attiva nel campo dell’Industria 4.0 e del Supply Chain Management. IQ Consulting supporta l’innovazione e la gestione strategica delle filiere che progettano, forniscono, producono e distribuiscono prodotti e servizi, mettendo a disposizione competenze integrate di natura logistica, tecnologica, organizzativa ed informatica.
“Attraverso questa operazione Digital 360 punta a rafforzare le competenze in uno degli ambiti di maggior interesse per la trasformazione digitale delle imprese italiane”, spiega Rangone, “le capacità di IQC verranno integrate con quelle già presenti nella società controllata Partners4Innovation, creando una practice di Advisory in grado di mettere a disposizione dei propri clienti metodologie, tool e professionisti all’avanguardia nell’adozione dei paradigmi dell’Industria 4.0”. Grazie all’integrazione, infatti, si verrà a creare un pool unico di competenze interdisciplinari integrate negli ambiti della Supply Chain, dell’ICT, della Cyber Security e della Business Model Innovation in grado di competere con le migliori realtà a livello nazionale ed europeo.
Analogamente all’acquisizione di Effettodomino, anche per IQC Digital 360 ha inoltre un’opzione, esercitabile in due finestre temporali, rispettivamente nel 2021 o nel 2022, per poter acquisire il restante 49% del capitale sociale di IQC a un prezzo che verrà determinato sulla base dei risultati di Ricavi e Ebitda di IQC alla data dell’ultimo bilancio approvato prima dell’esercizio dell’opzione.
Il titolo sovraperforma il Ftse Aim Italia dalla quotazione, per CFO Sim vale 1,35 euro
Digital360 è sbarcata sul segmento Aim di Borsa Italiana il 13 giugno 2017 con un prezzo di collocamento pari a 1,15 euro e una capitalizzazione di mercato pari a 17,7 milioni. Da quella data il titolo mostra un incremento ad oggi di circa 6 punti percentuali a quota 1,22 euro, a fronte del -1% del Ftse Italia Aim.
L’Ipo ha permesso di raccogliere circa 6 milioni, di cui 2 milioni da obbligazioni convertibili con durata 5 anni, rendimento 4,5% e prezzo di esercizio pari a 1,6 euro. Risorse in parte ancora disponibili che insieme alla generazione di cassa e all’aumento di capitale da massimi 5 milioni proposto dal Cda a fine febbraio, verranno utilizzate per spingere la crescita e consolidare il posizionamento anche tramite acquisizioni.
Il 13 ottobre CFO Sim ha avviato la copertura sul titolo assegnando una raccomandazione “neutral” e target price 1,35 euro. Gli analisti stimano un tasso medio annuo di crescita dei ricavi nel periodo 2016-2019 pari al 14,6%, principalmente grazie al contributo della divisione Demand Generation. Nello stesso orizzonte temporale è previsto uno sviluppo più che proporzionale dei margini, con l’Ebitda in aumento del 21,4% annuo e l’Ebit del 31,4%, mentre l’utile netto dovrebbe incrementarsi del 69,8 per cento anno.
Criticità
Nel corso della sua attività Digital360 si trova ad affrontare alcuni rischi legati in gran parte al contesto competitivo di riferimento e alla capacità di rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica, ma non solo.
Il Gruppo opera in un mercato molto vasto e frammentato ed è esposto ad una forte competizione, ma riesce comunque a distinguersi per alcuni punti di forza, come l’esperienza, la reputazione, l’abilità nel portare la trasformazione digitale nei canali tradizionali, il track record di successo nelle acquisizioni e nelle integrazioni, le elevate competenze specializzate, gli skills professionali e il business model altamente scalabile.
Un altro fattore di rischio può essere rappresentato dal legame con il mercato italiano e dall’incertezza dello scenario politico, che rende lo sviluppo del settore di riferimento in qualche modo dipendente dallo sviluppo della digitalizzazione del Belpaese. Anche da questo versante, però, si possono cogliere degli aspetti positivi poiché, essendo l’Italia più arretrata sotto questo punto di vista rispetto ad altri Paesi europei, è più che probabile che nei prossimi anni il mercato continui a crescere a ritmi sostenuti, per colmare il gap con le realtà più mature.