La prossima seduta dell’Ecofin, in calendario per il 13 marzo, avrà all’ordine del giorno la discussione su “Ulteriori misure in materia di unione bancaria: riduzione dei rischi e protezione dei depositi”.
Al centro del dibattito vi saranno una serie di proposte tese a rafforzare ulteriormente l’unione bancaria, i cui obiettivi finali sono di fare sì che la risoluzione delle banche in dissesto e l’indennizzo dei depositanti nell’unione bancaria avvengano senza ricorrere al denaro dei contribuenti, nonché di ridurre al contempo la probabilità di dissesti bancari aumentando la resilienza del sistema.
Il pacchetto proposto dalla Commissione consta di due componenti principali: una serie di misure per ridurre i rischi nel settore bancario, andando a esaminare i dettagli della norma sul requisito minimo per i fondi propri e le passività ammissibili (Mrel) e di quella sulla capacità totale di assorbimento delle perdite (Tlac), e una proposta di regolamento che istituisce il sistema europeo di assicurazione dei depositi (Edis).
Per quanto riguarda la Mrel, ovvero le passività minime che ogni banca dovrà detenere e che potranno essere svalutate in caso di bail-in, si entrerà nella disamina della gerarchia dei titoli, ossia la loro subordinazione e la calibrazione dei requisiti. Su questo punto c’è da registrare la posizione più prudenziale sostenuta dai Paesi del Nord, e criticata da Italia, Francia e Spagna poiché potrebbe determinare una stretta sul credito.
Altro tema la richiesta dei paesi dell’Est che sostengono la necessità di requisiti elevati nelle filiali domestiche di gruppi internazionali con capogruppo all’estero.
Poi vi sono le richieste sui requisiti Mrel di secondo pilastro, ovvero quelli specifici per banca che spettano al Single Resolution Board e anche su questo tema vi sono divergenze di opinioni.
In ogni caso, se non si giungerà a un accordo, la prossima riunione dell’Ecofin è prevista per il 27 aprile. Poi la palla passerà al Parlamento Europeo che dovrà definire i regolamenti.