ll Ftse Italia Banche chiude con un moderato rialzo dello 0,6% e in linea l’analogo europeo (+0,4%), contribuendo alla performance positiva del Ftse Mib (+1,1%).
Sul comparto bancario, dunque, sembrano definitivamente essersi dissipate le incertezze generate dall’esito delle elezioni. L’attenzione degli investitori resta puntata sulla ormai imminente divulgazione delle proposte definitive di Commissione Europea e Bce per la gestione dei crediti deteriorati. Si segnala che la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse, eliminando però il riferimento a un incremento del Qe qualora lo scenario peggiorasse.
Acquisti generalizzati sui titoli del listino principale sostenuti anche da alcune recenti considerazioni positive da parte degli analisti. Particolarmente toniche Banco Bpm (+1,9%), Bper (+1,4%) e Ubi (+1,6%) che intendono dare un’accelerata nella riduzione dei crediti deteriorati.
Tornano le vendite su Mps (-1,4%) dopo le ultime due sedute positive, con il Ceo Marco Morelli che ha fatto presente come il recupero sarà lento e che al momento è ancora troppo presto per valutare se l’andamento della banca è in linea con il budget 2018.
Nel Mid Cap seduta positiva sia per Popolare di Sondrio (+1,6%) che resta in attesa de pronunciamento della Consulta sulla riforma delle popolari ormai imminente, sia su Credem (+1,5%), la cui performance è stata sostenuta dalle parole del dg Nazzareno Gregori che in un’intervista ha precisato ancora una volta che la banca è pronta per un’aggregazione qualora si presenti la giusta occasione, continuando comunque a perseguire una crescita organica.
Tra le Small Cap sprint di Banco Desio (+4,3%) in scia alle speculazioni sorte su una possibile aggregazione con Credem dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal già citato Gregori che, riguardo a Banco Desio ha detto: “Ci sono tante analogie e abbiamo un ottimo rapporto. Per noi non sarebbe un game changer, ma nel caso potrebbe avere un senso, benché non ci sia alcun dossier aperto. Qualora volessero aprirsi al mercato, saremmo aperti al dialogo. Nessuna forzatura, insomma”. Tuttavia, la banca brianzola tramite una nota ha fatto sapere che non c’è nessun dossier aperto con Credem e il gruppo è focalizzato sulla crescita per linee interne.
Acquisti su Creval (+1,2%) nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale da 700 milioni, che ha raccolto sottoscrizioni pari all’83,1% per un ammontare di 581,6 milioni.